In Brasile, anche l’arrivo della torcia olimpica a Rio è stata un’occasione per contestazioni politiche.
In Brasile, anche l’arrivo della torcia olimpica a Rio è stata un’occasione per contestazioni politiche. La polizia ha disperso con i gas lacrimogeni i dimostranti che ostacolavano il passaggio del tedoforo a Duque de Caxias, alla periferia nord della città che ospita i Giochi.
I manifestanti protestavano contro il ritardo nei pagamenti degli stipendi dei dipendenti pubblici (motivo già alla base di rivendicazioni precedenti) e contestavano il presidente brasiliano ad interim al grido di “Fuori Temer”.
Uno slogan che qualcuno non ha esitato a scriversi addosso, su parti del corpo dove solitamente non batte il sole.
La fiaccola è stata in viaggio per tre mesi e mezzo e in Brasile ha percorso circa ventimila chilometri trasportata da dodicimila tedofori.
Mercoledì è stata consegnata al sindaco di Rio, che ne ha ricordato il valore come simbolo di pace.
Poi è stata portata in giro per la città e venerdì allo stadio Maracanà accenderà il braciere olimpico, durante la cerimonia di apertura dei Giochi.