Sud Sudan: tiene il cessate il fuoco, l'Onu denuncia una crisi umanitaria

Il cessate il fuoco sembra tenere in Sud Sudan, dopo quattro giorni di combattimenti. La tregua è stata ordinata dal presidente Salva Kiir e dal suo rivale, il vicepresidente Riek Machar. 300 le vittime negli scontri fra le truppe governative fedeli al presidente, di etnia dinka, e gli ex ribelli di etnia nuer che appoggiano il vicepresidente.
“Dichiaro che le forze che guido non stanno combattendo le forze di governo: le persone del Sud Sudan chiedono la pace, non vogliamo proseguire questa guerra insensata”, ha detto il generale Dau Aturjong.
Tra le due fazioni è in corso un conflitto per il potere politico che dal dicembre 2013 ha fatto quasi 50mila morti. L’Onu ha denunciato una crisi umanitaria
“Il bilancio preliminare degli sfollati per i combattimenti degli ultimi giorni nella capitale ci dice che 36mila persone sono alla ricerca di un riparo nell’area per la Protezione dei civili (PoC) a Juba, capitale del paese, e in altre località. La maggior parte delle persone colpite sono donne e bambini. Raggiungere chi ha bisogno è reso difficile dai combattimenti e dall’insicurezza”, ha spiegato la portavoce delle Nazioni Unite a Ginevra, Alessandra Vellucci.
La mancanza di sicurezza ha spinto molte ambasciate, come quella del Giappone, ad evacuare i propri connazionali.