L'espulsione incrociata di due diplomatici per parte ha segnato l'inizio di un braccio di ferro pieno di incognite.
È sceso il gelo tra Mosca e Washington. L’espulsione incrociata di due diplomatici per parte ha segnato l’inizio di un braccio di ferro pieno di incognite.
Le reazioni a catena sono state innescate dall’aggressione avvenuta il 6 giugno scorso, di un diplomatico statunitense, da parte di una guardia russa all’ingresso dell’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca. Questa settimana una emittente televisiva russa progovernativa ha pubblicato un video che ricostruirebbe l’accaduto, poiché girato dalle telecamere della sicurezza. Secondo Mosca l’uomo bloccato dalla guardia sarebbe un agente della Cia sotto copertura che aveva negato di dare le proprie generalità.
Il primo a dare notizia dell’incidente è stato il Washington Post. Il 17 giugno scorso è scattata l’espulsione di due diplomatici russi dagli Stati Uniti. Questo sabato Mosca ha reso noto di avere risposto espellendo due diplomatici statunitensi dalla Russia. Il viceministro russo degli Affari Esteri ha inoltre aggiunto che si tratta di “un atto che non resterà impunito”. Entrambi le parti si rinfacciano una crescente ostilità reciproca.