Dall'Afghanistan al Pakistan: la fuga per bimbo che sogna un futuro da Messi

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È fuggita dall’Afghanistan al Pakistan per le minacce di morte ricevute la famiglia del piccolo che ancora sogna un futuro da Messi.

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È fuggita dall’Afghanistan al Pakistan per le minacce di morte ricevute la famiglia del piccolo che ancora sogna un futuro da Messi. Le foto di Murtaza Ahmadi con una busta di plastica come maglia avevano fatto il giro del mondo e commosso Messi che gli aveva inviato due magliette autenticate e un pallone, con la dedica.

“Il calcio è la sua grande passione – racconta il fratello – e il suo giocatore preferito è Messi. Una volta ha chiesto a me di comprargli una maglia professionale ma noi siamo poveri, non possiamo permettercelo. Ho tagliato quindi una busta di plastica e ho messo la foto su Facebook. Non pensavo che potesse diventare tanto famoso”.

Nella provincia afgana di Ghazni, dove viveva con la sua famiglia di contadini, il bimbo rischiava di essere rapito a scopo di estorsione. Tra le minacce ricevute, quella dei talebani perché il piccolo giocava a pallone invece di studiare il Corano.

“Messi, sei il mio idolo. Caro Messi, vieni qui, ho tanta voglia di vederti”, continua a ripetere il piccolo che ora vive nella città pachistana di Quetta, altro feudo dei talebani.

In famiglia nessun lo dice apertamente, ma tutti sperano che il sogno si avveri. Che quella busta di plastica porti il bambino fino a Barcellona, accanto al suo campione argentino.

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