Riforma del lavoro: in Francia rischio di paralisi totale

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La Francia è sull’orlo di una crisi economica e sociale senza precedenti.

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La Francia è sull’orlo di una crisi economica e sociale senza precedenti. La protesta contro la riforma del codice del lavoro, approvata la scorsa settimana dai deputati, si sta diffondendo nel paese. Per centinaia di migliaia di persone che da mesi scendono in piazza, la pillola è difficile da mandar giù.

Alle manifestazioni contro il progetto soprannominato dai suoi detrattori “legge dei padroni” si sono ora uniti anche i camionisti che, nonostante le modifiche accettate dal governo, temono di veder peggiorare non solo la propria situazione finanziaria ma anche la qualità di vita. E minacciano: “L’obiettivo è di paralizzare il traffico e i camion, bloccare l’economia e organizzare blocchi in modo da far capire che la mobilitazione è destinata a crescere”.

Il rischio della paralisi totale del paese però non spaventa il governo, che tira dritto. Lunedì il ministro delle finanze Michel Sapin ha affermato che alcune azioni di blocco di raffinerie e depositi di carburante non sono “legittime” e che l’esecutivo farà ricorso a “tutti gli strumenti” a sua disposizione per mettervi fine.

La riforma del lavoro però resta un vero rompicapo per il governo di Manuel Valls. Il testo è stato elaborato con lo scopo dichiarato di facilitare le assunzioni e lottare così contro un tasso di disoccupazione al 10 per cento e un’economia che stenta a decollare.

Ma il compromesso sembra non accontentare nessuno: a destra gli imprenditori lo trovano troppo timido; a sinistra i sindacati denunciano arretramenti nei diritti dei lavoratori. All’interno della stessa coalizione al potere si forma una fronda che presenta una mozione di censura contro il governo. La mozione non passa, l’esecutivo fa votare la fiducia e la legge viene approvata dall’Assemblea nazionale.

Il progetto deve ora passare in Senato, ma a un anno dalle presidenziali François Hollande ha perso il sostegno di buona parte dei suoi elettori e dei suoi alleati. In caduta libera nei sondaggi, il rischio è che trascini con sé tutto il paese.

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