Tusk risponde a Johnson sulla Brexit: fuori dall'unione, il caos

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A fine giugno, a votare sì o no alla Brexit saranno i britannici, ma la campagna coinvolge sempre di più anche Bruxelles. Il presidente del

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A fine giugno, a votare sì o no alla Brexit saranno i britannici, ma la campagna coinvolge sempre di più anche Bruxelles.

Il presidente del consiglio europeo Donald Tusk ha avvertito: fuori dall’unione c‘è il caos e ha definito così l’ultima provocazione dell’ex sindaco di Londra Boris Johnson, che aveva paragonato gli obiettivi dell’Unione europea a quelli di Hitler:
Non posso rimanere in silenzio, argomenti così assurdi dovrebbero essere ignorati se non fossero avanzati da uno dei più influenti politici della maggioranza di governo di Londra. Boris Johnson ha superato i limiti di un discorso razionale, dimostrando amnesia politica.

L’aspirante leader dei conservatori britannici non se ne cura. E anzi rilancia, usando ancora toni accesi nella sua campagna per l’uscita del Regno unito dall’Unione europea:

Possiamo riprenderci il nostro paese e il suo governo. Il 23 giugno esorto tutti a fare campagna e a votare per la libertà, per l’indipendenza e per la democrazia. E che il 24 gugno sia il giorno dell’indipendenza della Gran Bretagna!

David Cameron si è schierato per il no alla Brexit e sa che sul referendum si gioca il suo futuro politico, minacciato proprio da Johnson. Così anche il premier britannico è passato ai toni drammatici, nei giorni scorsi ha definito la Brexit una ‘minaccia per la pace in Europa’.

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