Salah Abdeslam: imbecille ma prezioso

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È un giovane distrutto, ma collaborerà. Così l’avvocato francese di Salah Abdeslam, mentre il nemico numero uno della Francia veniva estradato dal

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È un giovane distrutto, ma collaborerà.

Così l’avvocato francese di Salah Abdeslam, mentre il nemico numero uno della Francia veniva estradato dal Belgio in Francia e consegnato alle autorità di Parigi sulla base di un mandato d’arresto internazionale emesso lo scorso 19 marzo.

In un primo momento il ventiseienne si era opposto all’estradizione.

Per poi ripensarci, come aveva spiegato ai microfoni di radio e televisioni l’avvocato belga, Sven Mary, che lo ha assitito finora.

“Spera di tornare in Francia il più in fretta possibile, ha cambiato atteggiamento perché ritiene che in Belgio ci sia solo una parte del dossier; vuole spiegare tutto in Francia e penso sia una buona cosa”.

In Francia la difesa è affidata al penalista Franck Berton, che costituirà insieme al collega belga e un terzo avvocato, di cui ancora non si conosce il nome, il collegio della difesa.

“Ho incontrato un ragazzo distrutto che ha manifestato la volontà di collaborare. Penso sia importante perché la giustizia ha bisogno di sapere, così come le famiglie delle vittime.
È stata una sua iniziativa quella di voler collaborare, questo è quanto emerso dal nostro incontro di oltre due ore”.

Cosa deve dire Salah Abdeslam? E perché adesso ci tiene tanto a dirlo in Francia?
Un giovane, come tanti, che conduce una vita anonima all’ombra di Molenbeek fino al 2011 quando intraprende il percorso di sola andata abbracciando il fondamentalismo religioso.

A oggi, stando all’inchiesta, Salah Abdeslam si sarebbe occupato degli aspetti logistici dell’attacco del 13 novembre: avrebbe prenotato le camere d’albergo dei terroristi, accompagnandoli sul luogo degli attacchi a bordo di questa auto.
Dopo si è spostato a Parigi in metro, lasciando in un cassonetto dell’immondizia una cintura esplosiva.

Su cui dovrà dare spiegazioni e su cui, probabilmente, si baserà la difesa.

Sven Mary:

“Difendere l’indifendibile: penso che le spiegazioni che dà Salah Abdeslam di quanto è successo in Francia ci diano motivo per difenderlo”.

Sempre l’avvocato belga, in un’intervista a un quotidiano francese lo definisce un imbecille, “ha l’intelligenza di un posacenere vuoto”.

Eppure oggi Salah Abdeslam detiene informazioni fondamentali per le indagini.

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