“Il popolo vuole abbattere il regime”: lo hanno scandito i manifestanti egiziani al Cairo denunciando la politica repressiva del presidente Al-Sisi
“Il popolo vuole abbattere il regime”: lo hanno scandito i manifestanti egiziani al Cairo denunciando la politica repressiva del presidente Al-Sisi. La protesta, scatenata dalla controversa restituzione di due isole del Mar Rosso all’Arabia Saudita, coincide con il giorno dell’anniversario del ritiro di Israele dal Sinai.
La capitale era blindata da polizia ed esercito, utilizzati i lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Fermati una trentina di giornalisti egiziani e quattro francesi. Questi ultimi sono stati rilasciati come quasi tutti i reporter locali.
Al-Sisi aveva avvertito che i raduni sarebbero stati impediti e nel giro di quattro giorni prima della protesta ha fatto arrestare decine di oppositori. Il presidente è accusato di reprimere la dissidenza usando la polizia. Il ruolo di quest’ultima nell’arresto di Giulio Regeni, il ricercatore italiano trovato morto a febbraio, è stato sottolineato dall’agenzia Reuters che ha suscitato l’ira del Cairo e l’irritazione di una presentatrice egiziana che ha affermato di “essere stufa” del caso Regeni.