Nessun migrante parte verso la Turchia a due giorni dall’applicazione dell’accordo raggiunto tra Unione Europea e Ankara. Le migliaia di domande di
Nessun migrante parte verso la Turchia a due giorni dall’applicazione dell’accordo raggiunto tra Unione Europea e Ankara.
Le migliaia di domande di asilo presentate alla Grecia hanno rallentato le operazioni e la prossima partenza è stata rimandata a venerdì.
I campi di accoglienza nelle isole greche sono al collasso e circa 200 migranti, trattenuti a Lesbo, hanno protestato perché non vogliono essere rispediti in Turchia.
“L’Unione europea e la Grecia stanno facendo qualcosa di davvero inquietante e illegale – sostiene Wenzel Michalski, direttore di Human Rights Watch in Germani – Stanno trattando i profughi come spazzatura umana da pulire via, e questo è uno sviluppo tragico”.
E mentre a Lesbo si attende l’arrivo del Papa e del Patriarca Bartolomeo I, critici verso l’accordo tra Europa e Turchia, alla frontiera tra Grecia e Macedonia i profughi di Idomeni non arretrano. I bambini, figli della più grave crisi migratoria dal dopoguerra – sotto gli occhi delle telecamere – gettano fiori oltre le barricate.