In Brasile le manifestazioni per il 52esimo anniversario del colpo di Stato militare si sono trasformate in una dimostrazione di sostegno a Dilma
In Brasile le manifestazioni per il 52esimo anniversario del colpo di Stato militare si sono trasformate in una dimostrazione di sostegno a Dilma Rousseff.
La presidente rischia l’impeachment per uno scandalo finanziario.
Contro questa prospettiva si sono espressi sindacati e movimenti della società civile organizzatori della “Giornata di mobilitazione in difesa della
democrazia”.
“Porre fine alla corruzione va bene – dice una manifestante – non far cadere il governo, perché sarebbe un passo indietro.”
“Se si arriverà all’impeachment – le fa eco un uomo – ci sarà una rivolta, perché legalmente non c‘è alcuna motivazione e sarebbe una forzatura. Un impeachment forzato è un golpe, mentre noi vogliamo che la democrazia si consolidi sempre di più.”
Intanto il Supremo tribunale federale brasiliano ha avocato a sé l’inchiesta sull’ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva, accusato di riciclaggio di denaro e occultamento di patrimonio.
Resta sospesa la nomina di Lula a ministro, concordata con la presidente Rousseff, secondo gli inquirenti, proprio per evitargli il carcere.