Ventidue anni di prigione e una multa da circa 400 euro, quasi ad aggiungere al danno la beffa. Il verdetto è quello a carico di Nadiya Savchenko, la
Ventidue anni di prigione e una multa da circa 400 euro, quasi ad aggiungere al danno la beffa. Il verdetto è quello a carico di Nadiya Savchenko, la militare di Kiev finita a processo in Russia per l’omicidio di due giornalisti di Mosca nell’est dell’Ucraina.
Alla lettura della sentenza la pilota ha assunto l’atteggiamento di sfida verso i giudici già mostrato durante il procedimento (definito una farsa) e si è messa a cantare l’inno ucraino, imitata dai suoi sostenitori. Considerata un’eroina nel suo Paese, Savchenko era stata persino eletta in Parlamento dopo la sua cattura da parte dei separatisti filo-russi nel 2014.
“L’Ucraina non riconoscerà mai – ripeto: mai -né quel tribunale-farsa né quella cosiddetta sentenza”, ha dichiarato il presidente ucraino Petro Poroshenko. “Ho sollevato tante volte la questione della liberazione di Nadiya Savchenko e di altri ostaggi ucraini. Il presidente russo Putin aveva detto che, dopo questo cosiddetto verdetto, avrebbrero restituito Nadiya Savchenko all’Ucraina. Ora è il momento di mantenere la promessa”, ha concluso.
Poroshenko si è detto disponibile a uno scambio di prigionieri: due militari russi catturati sul suolo ucraino in cambio della trentaquattrenne. Ora si attende la risposta di Vladimir Putin.