Iran, moderati in vantaggio. Composizione del parlamento verso un radicale cambiamento

Non c‘è alcun dato definitivo finora, nemmeno sull’affluenza, ma quella che si prospetta in Iran è una affermazione dei candidati moderati, pronti ad appoggiare la linea riformista del presidente Rohani.
A Tehran, la “Lista della speranza”, guidata da Mohammad Reza Aref, vicepresidente ai tempi di Khatami, avrebbe ottenuto 29 dei 30 seggi disponibili.
Se i dati della Capitale non godono ancora dei crismi dell’ufficialità, quelli delle altre città sono poco più che voci, ma univoche. Oltre il 40% dei seggi andrebbe ai sostenitori del capo dello Stato, mentre buono è stato anche il risultato di parecchi candidati indipendenti.
Il decimo Majlis, il parlamento iraniano, avrà dunque composizione assai diversa dal nono, dominato dai conservatori. Se ci sarà una maggioranza, però, è ancora tutto da vedere. Non basterà neanche il termine dello spoglio, perché occorrerà un ballottaggio laddove nessun candidato abbia raggiunto il 25% delle preferenze.
La parola fine, poi, verrà scritta solamente quando sui risultati ci sarà il timbro del Consiglio dei guardiani.