Bernie Sanders, la rivoluzione politica che sfida Wall Street

Bernard Sanders, detto Bernie, con l’ottimo risultato in Iowa e la vittoria in New Hampshire ha creato un caso nella politica nazionale e tra le file dei democratici. Il suo slogan é Insieme vinceremo
"Vecchio", "outsider" e peggio ancora "dichiaratamente socialista" per media ed establishment la sua candidatura aveva l'implicito sapore della sconfitta annunciata. E invece no.
Settantaquattro anni, è nato a Brooklyn da una famiglia di immigrati ebrei arrivati dalla Polonia. Nel 2006 è stato eletto in Senato dopo 16 anni di mandato alla Camera dei Rappresentanti del Vermont. Stato in cui si è trasferito dopo l’Università e in cui ha cominciato una lunga carriera politica all’insegna delle battaglie per i diritti civili, dei lavoratori, delle donne, delle minoranze.
“Vecchio”, “outsider” e peggio ancora “dichiaratamente socialista” per media ed establishment la sua candidatura aveva l’implicito sapore della sconfitta annunciata.
E invece no. Bernie Sanders è arrivato ad insidiare la superfavorita Hillary Clinton facendo leva sul movimento di denuncia degli abusi del capitalismo finanziario nato con Occupy Wall Street nel 2011. Mobilitando i giovani, raccogliendo i fondi per una campagna elettorale da indipendente, battendosi per i diritti della working class schiacciata da sistema democratico drogato dai finanziamenti dei famigerati super Pac’s, banche e corporation che muovono le pedine giuste a Washington.