Atene risponde alla critiche europee annunciando di aver completato quattro dei cinque “hotspot” per l’identificazione dei rifugiati di cui l’Unione
Atene risponde alla critiche europee annunciando di aver completato quattro dei cinque “hotspot” per l’identificazione dei rifugiati di cui l’Unione chiedeva la realizzazione entro il 15 febbraio.
Il ministro della difesa Panos Kammenos ha visitato quello di Leros.
Altri due hotspot sono stati predisposti a Lesbo, dove solo nella mattinata di mercoledì 2500 profughi sono arrivati dalla Turchia e dove fino a poco fa non era possibile registrare più di 2.000 migranti al giorno.
“Il messaggio è che siamo pronti” ha commentato il ministro. “Siamo pronti a ricevere e registrare i rifugiati secondo tutte le procedure internazionali, le leggi dell’Unione europea e l’UNHCR.”
I partner europei hanno fatto pressioni sulla Grecia affinché rafforzasse i controlli alle frontiere in vista del summit in programma questo giovedì a Bruxelles, dove Atene dovrà illustrare le misure prese per affrontare la crisi dei migranti.