Accordo per congelare la produzione di greggio, Teheran: "Illogico"

Accordo per congelare la produzione di greggio, Teheran: "Illogico"
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Di Giacomo Segantini Agenzie:  Reuters
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Illogica. Così i funzionari di Teheran definiscono l’idea di congelare la produzione di greggio. La strada per l’applicazione dell’accordo di settore

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Illogica. Così i funzionari di Teheran definiscono l’idea di congelare la produzione di greggio. La strada per l’applicazione dell’accordo di settore raggiunto lunedì da Russia e Arabia Saudita (principali Paesi, rispettivamente, fuori e dentro l’Opec) parte dunque tutta in salita.

Questo martedì i ministri del petrolio di Venezuela, Iraq e Qatar sono volati in Iran per convincere il collega Bijan Zanganeh. Il quale però, pur riconoscendo che c‘è un eccesso d’offerta sul mercato, prima dell’incontro Zanganeh aveva detto: “L’Iran non ha alcuna intenzione di abbandonare la sua quota di produzione“.

Mentre il Paese era strozzato dalle sanzioni, ha detto a un giornale il rappresentante all’Opec Mehdi Asali, gli altri produttori aumentavano le forniture facendo crollare i prezzi. “Come possono chiederci di non aumentarle a nostra volta – continua – proprio ora che le restrizioni sono state cancellate?”

“Credo che l’Iran farà la voce grossa con l’Arabia Saudita e che proseguirà con quelli che erano i suoi piani prima che la situazione si deteriorasse”, commenta Ipek Ozkardeskaya di LCG. “Teheran non sarà assolutamente disposta ad accettare l’accordo proprio ora. Sarebbe come abbandonare lo stadio prima di cominciare la partita”, aggiunge.

Qualcuno avanza l’ipotesi di condizioni speciali per il Paese, ad esempio indicizzare l’aumento della sua produzione alla ripresa dei prezzi del petrolio. Ma da Teheran continuano a ripetere: entro un anno tornereremo a pompare greggio ai livelli pre-sanzioni.

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