Una nuova massiccia protesta ha invaso le strade della capitale moldava, Chisinau. Per il secondo giorno consecutivo almeno ottomila persone hanno
Una nuova massiccia protesta ha invaso le strade della capitale moldava, Chisinau.
Per il secondo giorno consecutivo almeno ottomila persone hanno manifestato nei pressi del Parlamento contro il neonato governo di Pavel Filip, considerato uomo di riferimento degli oligarchi locali. I cortei sono iniziati dopo il voto di fiducia di mercoledì. La tensione è sfociata anche in scontri.
“Sono in grado di avvelenare tutta la popolazione pur di restare al potere – dice un manifestante – Sono coscienti che se noi, il popolo, prendiamo il potere finiranno tutti in carcere”.
“Stanno commettendo un genocidio – aggiunge un’altra cittadina – Non possiamo resistere ancora per molto. Sono affranta perché la popolazione è divisa, persa e ignorante”.
Mentre dalla piazza la classe politica viene considerata corrotta, anche all’interno del Parlamento non sono mancate proteste. In particolare dall’opposizione socialista che ha occupato alcune tribune dell’emiciclo per chiedere elezioni anticipate.