Austria e ora Slovenia e Croazia: Schengen vacilla sotto i colpi dei flussi migratori

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Di Andrea Neri
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Sfidando il freddo e la neve centinaia di migranti in fuga dalla guerra sono arrivati in Macedonia e in Serbia. La cosiddetta rotta dei Balcani

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Sfidando il freddo e la neve centinaia di migranti in fuga dalla guerra sono arrivati in Macedonia e in Serbia. La cosiddetta rotta dei Balcani continua ad essere battuta nonostante i rigori dell’inverno: almeno 850 persone sono giunte in Serbia in provenienza dalla Macedonia.

Ma la vera differenza la farà la decisione dell’Austria di unirsi all’ormai lunga serie di Paesi che di fatto hanno sospeso il trattato di Schengen sulla libera circolazione, aumentando l’effetto domino: Slovenia e Croazia intendono seguire la stessa via.

Francia, Svezia, Danimarca fanno parte della lista, senza contare la politica dell’Ungheria che la scorsa estate ha eretto delle barriere in filo spinato per impedire il passaggio dei migranti.

“Che si tratti d’invitare o d’accogliere i migranti, nè l’una nè l’altra sono politiche che funzionino contro la crisi migratoria. C‘è bisogno di una risposta differente che può essere soltanto fermare i migranti, idealmente ai confini esterni dell’Unione Europea, ma se non funziona allora bloccarli ai confini nazionali” ha detto il Ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz.

L’afflusso di migranti che rimontano verso l’Unione Europea in provenienza da Sud-Est innesca un classico effetto di accuse a catena. Il Presidente ellenico Prokopis Pavlopoulos, ricevuto a Berlino dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel, ha accusato la Turchia non solo di chiudere un occhio ma di favorire il traffico di esseri umani che sfrutta la crisi migratoria in corso.

Angela Merkel dal canto suo è sotto la costante pressione dell’area più intransigente del suo partito, la Cdu, affinchè applichi un giro di vite sugli arrivi. E la questione del controllo alle frontiere fa ormai parte dei temi più caldi del dibattito politico tedesco.

Nel corso del 2015 sono arrivate nello spazio europeo circa 1 milione di persone secondo le stime dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).

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