Perquisizioni in Renault, lo spettro di un nuovo caso VW affonda il titolo

Perquisizioni in Renault, lo spettro di un nuovo caso VW affonda il titolo
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Di Giacomo Segantini Agenzie:  Reuters, AFP
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In chiusura di contrattazioni a Parigi Renault cedeva il 10,28%, ma, a giudicare dalle premesse di giornata, il gigante dell’auto può considerarsi

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In chiusura di contrattazioni a Parigi Renault cedeva il 10,28%, ma, a giudicare dalle premesse di giornata, il gigante dell’auto può considerarsi fortunato.

In mattinata, quasi non fossero bastate le indiscrezioni (poi confermate) di un tracollo delle vendite in Russia, arriva il colpo di scena: il sindacato CGT riferisce di perquisizioni dell’autorità anti-frode legate alla questione emissioni.

La seguente ondata di vendita brucia quasi 5 miliardi di euro di capitalizzazione e soltanto dopo la risposta dell’azienda il titolo comincia a recuperare.

“Le verifiche volute dal ministero dell’Ambiente dopo lo scandalo Volkswagen non hanno riscontrato la presenza di alcun software per truccare i test”, dicono.

“La Direction Générale de la Concurrence, de la Consommation et de la Répression des Fraudes ha visitato il quartier generale e i siti di Lardy e Guyancourt per confermare i primi risultati delle verifiche”.

In serata l’intervento del ministro Ségolène Royal, la quale, pur parlando di uno sforamento delle norme sulle emissioni da parte di Renault e altri costruttori, afferma: nessuna frode.

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