Inverno caldo, terrorismo e crisi: a Dicembre consumi meno bene del previsto

Alcuni negozi europei hanno aperto le porte per i saldi invernali, alla vigilia di un Natale ovunque meno freddo del solito.
Il dato metereologico influisce sui consumi: meno soldi spesi in abiti e riscaldamento, e quindi, all’orizzonte, il riscshio dei magazzini pieni di invenduti.
I manager della grande distribuzione confermano che gli sconti sui saldi hanno toccato quest’anno il massimo storico.
Nick Carroll, economista, chiarisce che per i commercianti di scarpe e abbigliamento sarà un problema rientrare nelle spese, ma anche liberarsi delle scorte nei magazzini.
In Francia alla tendenza generale si aggiunge l’effetto degli attentati di novembre, che attenua la propensione ai consumi e anticipa modificazioni forse strutturali nelle scelte dei consumatori.
Pierre Pellarey, responsabile di una catena francese di abbigliamento conferma che ormai le attese dei negozianti sono rivolte al mese di gennaio, che quest’anno potrebbe rivelare differenze di comportamento dei clienti.
La performance deludente dei consumi nel mese di dicembre si inserisce in una tendenza che in molti paesi europei resta contraddittoria.
In Italia i consumi al dettaglio sono in calo già da ottobre, anche se rispetto all’anno precedente si registra un segno più.