Sul rischio sicurezza in Africa: "più delle persone, mi fanno paura le zanzare"
“Troppo spesso dei giovani vengono resi estremisti in nome della religione per seminare discordia e paura”. La seconda giornata del primo viaggio in Africa di Papa Francesco è dedicata alle nuove generazioni. Nel campus dell’Università di Nairobi gremito di pellegrini, nonostante la fitta pioggia, Bergoglio non rinuncia all’auto scoperta e agli studenti dice: “i valori della tradizione africana vi guidino nell’impegno di formare una società sempre più giusta”.
Dal Kenya, ricordando gli attacchi di al Shabaab al Westgate Mall, a Mandera e al Garissa University College, il pontefice chiede una riconciliazione etnica e religiosa, perché il fondamentalismo – dice – uccide cristiani, islamici o chiunque si opponga ai disegni di terrore.
“Il nostro Dio è Dio della pace, il suo santo nome non deve mai essere usato per giustificare l’odio e la violenza”, ha aggiunto.
“Più delle persone mi fanno paura le zanzare”, ha risposto Bergoglio a che gli ha chiesto se temesse per la propria incolumità. Sul viaggio in Repubblica centrafricana, ultima tappa del tour, il Papa ha detto ai piloti dell’aereo: “Voglio andare, se non ci riuscite, datemi un paracadute”.
Mungu abariki Kenya! Che Dio benedica il Kenya!
— Papa Francesco (@Pontifex_it) November 25, 2015
La mia visita in Africa sia segno della stima della Chiesa per tutte le religioni e
rafforzi i nostri legami di amicizia.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) November 26, 2015