Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

A Malta il summit sui migranti: l'UE chiede aiuto all'Africa

A Malta il summit sui migranti: l'UE chiede aiuto all'Africa
Diritti d'autore 
Di Euronews
Pubblicato il
Condividi Commenti
Condividi Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Link copiato!

Unione europea e Unione africana discutono a Malta della crisi dei migranti, vista dalle due sponde del Mediterraneo. La riunione, che si è aperta

Unione europea e Unione africana discutono a Malta della crisi dei migranti, vista dalle due sponde del Mediterraneo. La riunione, che si è aperta con una sontuosa cerimonia a
La Valletta, cerca di trovare soluzioni per frenare le partenze, bloccare i trafficanti e favorire i rimpatri. Per incentivare queste misure, previsti finanziamenti ai Paesi di provenienza.

“Non siamo ricattabili – precisa il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker -, ma abbiamo bisogno dell’aiuto degli altri così come gli altri del nostro.”

I piani per la ridistribuzione dei rifugiati stanno andando a rilento. Circa 40 mila dei centomila migranti ospitati nei centri d’accoglienza in Italia dovrebbero essere spostati in altri Paesi, ma finora solo 90 sono stati trasferiti. Tra loro 12 eritrei, che hanno raggiunto la Spagna domenica.

“Ci sono molte pressioni perché i leader europei arrivino a qualcosa di concreto nei prossimi due giorni – sottolinea l’inviato di euronews a La Valletta, James Franey – soprattutto dal momento che una misura-chiave, l’accordo per ricollocare migliaia di migranti, sembra rivelarsi un fallimento. Finora dalla Grecia e dall’Italia ne sono stati trasferiti 130.”

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi Commenti

Notizie correlate

Tecnologia non deve superare l'apprendimento umano, avverte il summit sull'istruzione a Doha

Vertice Ue-Unione Africana: leader si impegnano a rafforzare multilateralismo e partenariato

Colombia, vertice Celac: Kallas esorta l'Ue a rispettare il diritto internazionale dopo attacchi Usa