Ue, fine dei costi di roaming dal 2017. Il nodo della "net neutrality"

Ue, fine dei costi di roaming dal 2017. Il nodo della "net neutrality"
Di Giacomo Segantini
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Vi è mai capitato, viaggiando all’estero, di chiamare, mandare sms o navigare per ritrovarvi poi il credito prosciugato o la bolletta pesante? Se la

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Vi è mai capitato, viaggiando all’estero, di chiamare, mandare sms o navigare per ritrovarvi poi il credito prosciugato o la bolletta pesante? Se la risposta è sì, la fine dei costi di roaming (il dazio che paghiamo per appoggiarci alla rete mobile di un operatore straniero) non potrà che farvi piacere.

Il Parlamento europeo ha infatti approvato l’accordo in tal senso stretto quattro mesi fa con Commissione e Consiglio europeo. Già a partire dal 2007, a onor del vero, Bruxelles aveva cominciato ad abbassare gradualmente i costi di roaming. Chiamate, sms e 1 megabyte di dati oggi non possono costare, rispettivamente, più di 19, 6 e 20 centesimi.

Ebbene, da un ulteriore abbassamento del tetto il prossimo giugno (5, 2 e 5 centesimi) si passerà l’anno successivo all’eliminazione completa. Da giugno 2017, affermano dalla Commissione, i cittadini europei pagheranno in tutta l’Unione quel che spendono a casa loro.

Great news that #EP just approved end of #roaming surcharges, putting #NetNeutrality into EU law. Congratulations, excellent news for Europe

— Andrus Ansip (@Ansip_EU) 27 Ottobre 2015

Sempre martedì il Parlamento ha votato nuove regole relative alla cosiddetta “neutralità della Rete“. Scopo dichiarato: evitare che i fornitori di connettività possano fare discriminazioni all’interno del traffico dati, creando ad esempio delle “corsie preferenziali” per certi servizi. Secondo i più critici, però, sono stati respinti degli emendamenti che sarebbero serviti a colmare lacune sfruttabili proprio in quel senso.

Internet access providers cannot pick winners or losers on the internet https://t.co/EzJDJJqUE7#netneutralitypic.twitter.com/xPFkfZ6Vng

— Digital Agenda (@DigitalAgendaEU) 27 Ottobre 2015

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