29 migranti arrestati e oltre 300 feriti. Un bilancio pesante quello degli scontri avvenuti alla frontiera tra Serbia e Ungheria, dove la tensione
29 migranti arrestati e oltre 300 feriti. Un bilancio pesante quello degli scontri avvenuti alla frontiera tra Serbia e Ungheria, dove la tensione resta alta. Dopo le violenze di mercoledì mattina, gli scontri sono ripresi anche in tarda serata. L’obiettivo dei profughi resta oltrepassare il confine Ungherese.
Ma Budapest persiste nella scelta della linea dura e conferma la chiusura per 30 giorni del valico Horgo-Roetske.
“Sono afflitta, vedere le persone che vengono ferite, vedere bambini che piangono perché sono allontanati dai loro genitori. Sono state divise delle famiglie. Tutto questo affligge soprattutto perché la violenza usata poteva essere evitata” dichiara una responsabile Unhcr giunta al confine serbo ungherese.
Nel tentativo di prevenire nuovi possibili scontri le autorità serbe hanno inviato rinforzi al confine ungherese. Dopo la stretta sugli ingressi avviata da Budapest martedì, cresce il numero di migranti a scegliere la strada verso la Croazia. In meno di 24 ore più di mille persone hanno raggiunto il Paese. Il Governo di Zagabria ha per ora annunciato di esser disposto a consentire il passaggio attraverso il Paese, ma dalla Slovenia arrivano le prime remore. Budapest annuncia la possibile costruzione di una barriera anche al confine croato.