Sepolti a Le Vernet, in Francia, i resti non identificati delle vittime. Grande assente: il patron di Lufthansa Spohr, destinatario di una lettera aperta in cui i parenti delle vittime chiedono indenn
Pensiamo di fare di questa collina un luogo di silenzio, di memoria, di raccoglimento, perché le famiglie possano venire qui e trovare la memoria dei loro cari
Per loro, per i parenti, è un secondo funerale, la cerimonia che si è svolta a Le Vernet a quattro mesi dallo schianto del volo Germanwings. In nottata sono stati seppelliti i resti che rimangono non identificati.
Una cerimonia ecumenica, tenutasi nel pomeriggio davanti alla stele eretta in omaggio alle 156 vittime.
“Pensiamo di fare di questa collina un luogo di silenzio, di memoria, di raccoglimento – ha detto il sindaco di Le Vernet Francois Balique -, perché le famiglie possano venire qui e trovare la memoria dei loro cari”.
A questo fine, il sito dovrebbe essere accessibile fra uno o due mesi, secondo il primo cittadino.
Assente degno di nota, l’amministratore delegato di Lufthansa, Carsten Spohr. La causa: l’atmosfera tesa provocata da una lettera aperta inviata pochi giorni fa dai parenti delle vittime, insoddisfatti dall’offerta di indennizzo della compagnia tedesca, che include tra l’altro 25 mila euro per ogni vittima. Le famiglie ne chiedono almeno 100 mila a testa.