Srebrenica: sassi contro Vucic, premier serbo lascia la cerimonia

Srebrenica: sassi contro Vucic, premier serbo lascia la cerimonia
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Di Salvatore Falco Agenzie:  Laurence Alexandrowicz
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L'ultimo genocidio europeo è una ferita ancora aperta. Clinton: "ringrazio il Primo ministro serbo per aver avuto il coraggio di venire"

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Al memoriale di Potocari, in Bosnia, vengono seppelliti gli ultimi 136 corpi di cui sono stati recentemente identificati i resti. Srebrenica, l’ultimo genocidio europeo, è una ferita ancora aperta. A vent’anni dal massacro di oltre ottomila musulmani bosniaci nel luglio 1995, più di cinquantamila persone hanno raggiunto il memoriale delle vittime.

Tra loro, per la prima volta, un premier serbo. Alaksandar Vucic ha lasciato la cerimonia dopo essere stato colpito da una pietra lanciata dalla folla che lo contestava. Leggermente ferito, Vucic ha fatto ritorno a Belgrado.

Una presenza contraddittoria per molti, ma di importanza storica per uno dei protagonisti della pace di Dayton, l’ex Presidente statunitense, Bill Clinton: “Come amico della Bosnia, voglio ringraziare il Primo ministro della Serbia per aver avuto il coraggio di venire qui oggi. E credo che sia importante riconoscerlo. Io vi supplico di non lasciare che questo monumento a ragazzi e uomini innocenti diventi solo un ricordo della tragedia”.

“Il genocidio di Srebrenica nel 1995, è la tragedia più mediatica della guerra in Bosnia, ma non è un caso isolato – conclude l’inviata di euronews, Laurence Alexandrowicz – Durante l’offensiva delle forze serbe nel 1992 si è avuto il maggior numero di vittime, mentre il criminale di guerra Ratko Mladic è attualmente sotto processo al Tribunale penale internazionale dell’Aja per un altro genocidio nella regione occidentale di Prijedor”.

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