Distruzione. Ecco cosa resta tra le strade di Baltimora dopo gli scontri della notte, quando centinaia di manifestanti hanno messo la cittadina del
Distruzione. Ecco cosa resta tra le strade di Baltimora dopo gli scontri della notte, quando centinaia di manifestanti hanno messo la cittadina del Maryland a ferro e fuoco per protestare contro i metodi violenti della polizia, che avrebbero portato alla morte di Freddie Gray, 25enne afroamericano deceduto in ospedale per le ferite riportate durante il suo arresto. Il coprifuoco è stato esteso a tutta la settimana. Scuole chiuse oggi, e 5mila uomini della Guardia Nazionale arrivati a rinforzare le fila delle forze locali. Moltissimi i volontari scesi in strada all’indomani della rivolta, per pulire ciò che rimane.
La tensione, già altissima da giorni, si è nuovamente infuocata lunedì nel giorno del funerale di Freddie, nonostante i numerosi appelli alla calma della famiglia del ragazzo.
La madre ha più volte chiesto che gli animi si calmino: “Sto soffrendo tantissimo, ma non voglio che vi comportiate così. Voglio che otteniate giustizia per mio figlio, ma non in questo modo. Non distruggete la città. Non per lui. E’ sbagliato”.
Enormi i danni causati dalla rabbia. Auto date alle fiamme, vetrine spaccate, saccheggi in negozi e centri commerciali. Nel corso degli scontri sono rimasti feriti almeno 15 agenti, di cui sei in maniera seria, e i dimostranti arrestati sono oltre 220. Il governatore dello stato del Maryland ha dichiarato lo stato d’emergenza. Il presidente americano, Barack Obama, segue la situazione dalla Casa Bianca, costantemente aggiornato.