Il commissario dell'Unrwa Krähenbühl a Damasco, fa visita ai fuggitivi.
Le Nazioni Unite chiedono alle autorità siriane l’organizzazione di un corridoio umanitario, per consentire l’evacuazione del campo di Yarmouk, a Damasco.
Pierre Krähenbühl, commissario generale dell’Agenzia per i profughi palestinesi delle Nazioni Unite (Unrwa), ha fatto visita a coloro che sono riusciti a fuggire dall’area ormai controllata al 90% dall’Isil.
In Damascus to get better view of evolving Yarmouk situation & identify ways to address humanitarian consequences for Palestine refugees.
— Pierre Krähenbühl (@PKraehenbuehl) 12 Aprile 2015
“Siamo molto preoccupati – ha detto – per i rifugiati e i civili che si trovano a Yarmouk. Siamo molto determinati a fornire assistenza a coloro che hanno deciso di lasciare temporaneamente il campo e trovare ricovero altrove. Ci occuperemo molto seriamente anche delle necessità di Yalda e Babila”.
Anche le aree che circondano il campo sono state, infatti, oggetto di bombardamenti e teatro di battaglie tra jihadisti, altri gruppi ostili a Bashar al Assad e le truppe del presidente.
La vita è diventata impossibile, come testimonia una donna intervistata all’interno.
“Noi, la gente del campo profughi di Yarmouk, siamo civili, ci sono bambini e malati. Non ci sono medicinali qui, non abbiamo nemmeno cibo e acqua. Ci lascino un corridoio per passare. Abbiamo bisogno di mangiare e bere, abbiamo bisogno di generi di conforto”.
I media ufficiali non possono avvicinarsi alla zona. Il video amatoriale che conteneva questa intervista, non può, dunque, essere verificato. Ma la situazione dei 18mila rimasti nel campo appare davvero disperata.