Tikrit, jihadisti asserragliati nei palazzi di Saddam

Tikrit, jihadisti asserragliati nei palazzi di Saddam
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Di Alfredo Ranavolo
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Le forze lealiste controllano ormai gran parte della città, ma i terroristi resistono in alcune aree. Timore per "rivincite" sulla popolazione sunnita.

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Sono i palazzi presidenziali fatti costruire da Saddam Hussein e altri tre quartieri del centro città a separare le forze irachene dalla riconquista completa di Tikrit.

Il raggiungimento dell’obiettivo è rallentato dalla presenza di cecchini e da trappole esplosive disseminate dai jihadisti.

Ma il controllo sulla città è ormai esteso e cresce il timore che, con esso, possa arrivare qualche rivalsa verso i sunniti serbata sin dai tempi dell’ex dittatore.

Il premier Haider al-Abadi rassicura: “ci sono infiltrati che vogliono offuscare le nostre vittorie commettendo crimini e violazioni contro la sicurezza delle persone e le proprietà. Per questo abbiamo dato ordini precisi alle forze di sicurezza, ai comandanti della polizia, dell’esercito e delle milizie sciite Hashid al-Shaabi”.

Secondo quanto riporta Abc news, le cosiddette “dirty brigades”, unità militari irachene addestrate dagli americani per combattere l’Isil, avrebbero commesso violazioni dei diritti umani simili a quelle dei terroristi, massacrando civili e torturando prigionieri.

Un alto funzionario del Pentagono afferma che questi combattenti sono finiti sotto inchiesta. In attesa che si faccia chiarezza, alcune di queste unità avrebbero già perso l’assistenza degli americani.

Essenziale potrebbe rivelarsi anche in questo senso il ruolo, mai ufficialmente ammesso, dell’Iran nel coordinare l’operazione, svolto dal generale della Quds force Qassem Soleimani.

Una presenza che secondo alcune fonti “tranquillizzerebbe” gli Stati Uniti sul corretto svolgimento delle operazioni e, per contro, secondo altre desterebbe preoccupazioni a Washington.

Pesanti combattimenti si svolgono anche nella provincia a maggioranza sunnita di Anbar, a ovest di Baghdad, dove 22 soldati iracheni sono stati uccisi mercoledì, parrebbe, per errore nel corso di un raid aereo nella coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, secondo quanto ha riferito un ufficiale della polizia irachena.

La fonte ha affermato che è stata bombardata una postazione dell’esercito regolare nella città di Ramadi.

Un portavoce della coalizione ha, però, smentito, affermando che c‘è effettivamente stata un’operazione nella zona di Ramadi, ma che ha colpito un obiettivo controllato dal sedicente Stato islamico.

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