Siemens annuncia 7.800 licenziamenti

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Di Alfredo Ranavolo
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La maggior parte nell'amministrazione. In Germania gli esuberi sono 3.300

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Obiettivo risparmiare un miliardo di euro e tornare alla crescita e all’utile, smarrito nell’ultimo trimestre dell’anno fiscale 2014 (concluso a settembre), in realtà soltanto a causa di costi straordinari per 223 milioni di euro, derivanti dal settore eolico.

Ma anche il primo trimestre del nuovo esercizio, terminato con profitti per 1,08 miliardi (-25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) ha fatto suonare un campanello d’allarme.

La “zavorra”, secondo l’amministratore delegato di Siemens Joe Kaeser sono 7.800 dipendenti, da tagliare a livello globale.

Principalmente, ha chiarito il manager, nell’amministrazione e nei ruoli direttivi. Tremilatrecento dei licenziamenti previsti saranno effettuati in Germania, dove il colosso impiega 115.000 dei circa 300.000 dipendenti.

Nuovi tagli alla forza lavoro che si aggiungono ai 15.000 del settembre 2013 e ai 1.200 nella divisione gas ed elettricità.

I sindacati hanno annunciato l’avvio di una trattativa sugli esuberi. Un incontro con la direzione è previsto per mercoledì.

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