Si è concluso con una fumata nera, dopo essersi aperto con un lungo applauso a Giorgio Napolitano, il primo giro di votazioni per eleggere il suo
Si è concluso con una fumata nera, dopo essersi aperto con un lungo applauso a Giorgio Napolitano, il primo giro di votazioni per eleggere il suo successore alla presidenza della Repubblica italiana.
Il risultato era ampiamente previsto: nei primi tre turni, per essere eletto, il futuro capo dello Stato deve raccogliere almeno i due terzi dei voti dei grandi elettori. È solo al quarto turno, che si svolgerà sabato, che si vota con la maggioranza assoluta.
Come annunciato dai grandi partiti, Piddì e Forza Italia in testa, hanno “vinto” le schede bianche: 538 in tutto. Il più votato, il candidato Cinquestelle Ferdinando Imposimato con 120 preferenze.
Sembra comunque certo che il prossimo capo dello Stato sarà Sergio Mattarella, il candidato di Matteo Renzi. Si prevede che, anche senza il sostegno di Berlusconi, l’ex ministro palermitano sabato dovrebbe raccogliere fra i 554 e i 589 voti. Gliene basterebbero 505.
Se però improvvisamente e a sorpresa Berlusconi facesse pace con Renzi, il Quirinale potrebbe avere un nuovo inquilino con un giorno d’anticipo.