Dopo giorni di violente proteste, in Congo è stato raggiunto un compromesso sulla riforma elettorale. La capitale Kinshasa dal 19 gennaio è stata
Dopo giorni di violente proteste, in Congo è stato raggiunto un compromesso sulla riforma elettorale. La capitale Kinshasa dal 19 gennaio è stata teatro di scontri che hanno fatto 12 vittime secondo il governo, 42 secondo la Federazione Internazionale dei Diritti Umani (FIDH).
Dalla capitale Kinshasa, le proteste si sono diffuse anche a Goma, nell’est del Paese.
A infiammare le piazze è stato l’articolo 8 della legge elettorale che prevedeva l’organizzazione di un censimento prima delle elezioni presidenziali del 2016. Il Senato ha adottato all’unanimità una modifica del contestato articolo che per l’opposizione rappresentava solo un modo per prolungare di anni il mandato del presidente Joseph Kabila.
Kabila si è autoproclamato presidente della Repubblica democratica del Congo nel 2001, come successore del padre Laurent Kabila, assassinato a gennaio dello stesso anno. Non può essere eletto per un terzo mandato.