Antonis Samaras, il timoniere della 'odissea greca' all'ombra della troika

Antonis Samaras, il timoniere della 'odissea greca' all'ombra della troika
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Di Salvatore Falco
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Il colpo da maestro si è rivelato un colpo fatale. Anticipando l’elezione del Presidente della Repubblica, Antonis Samaras ha preso, come al solito

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Il colpo da maestro si è rivelato un colpo fatale. Anticipando l’elezione del Presidente della Repubblica, Antonis Samaras ha preso, come al solito, un grande rischio. Alla terza fumata nera il primo ministro greco non ha avuto altra scelta che chiedere, il 30 dicembre, le elezioni anticipate al capo dello Stato.

Infatti, il parlamento greco non è riuscito, al termine della terza votazione, a eleggere il capo dello Stato. Un impasse che ha aperto automaticamente la porta verso le elezioni legislative anticipate.

Nato in una famiglia facoltosa e colta, Antonis Samaras, 63 anni, già ministro degli Esteri, è alla guida del partito conservatore, Nuova Democrazia, dal 2009.

È lui a guidare la Grecia quando il Paese si trova all’apice della crisi. È il 17 giugno del 2012, Samaras vince le elezioni, convocate per la seconda volta in due mesi. Promette di rispettare gli impegni della Grecia, che resta nell’euro, ma il nuovo primo ministro deve governare senza la maggioranza assoluta.

Un anno e dieci mesi dopo Samaras raggiunge il primo obiettivo: per la prima volta, i titoli greci ritornano ad attrarre investitori sui mercati finanziari. Il Cancelliere tedesco, Angela Merkel, alleato molto impopolare in Grecia, è al suo fianco per celebrare l’evento.

Atene ferma l’emorragia finanziaria e torna, dopo sei anni di recessione, a prevedere una crescita del 2,9% per il 2015. Ma il prezzo da pagare è molto alto: migliaia di imprese chiuse e la disoccupazione al 27%, con 1,5 milioni di persone senza un lavoro.

Durante la campagna elettorale, Samaras assicura, in caso di rielezione, di ridurre l’imposta sulle imprese dal 26% al 15% e quella sui redditi alti dal 42% al 33%. Non manca di promettere l’abolizione della tassa sulla casa e lo stop ai tagli di pensioni e salari.

Ma le promesse di Samaras sono state oscurate dall’ombra dei negoziati con la troika formata da Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale. Per i creditori della Grecia il rispetto del piano di risparmio è, per Atene, l’unica via per evitare la bacarotta.

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