Charlie Hebdo torna in edicola e batte ogni record

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Di Salvatore Falco
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3 milioni di copie vendute in meno di due ore, altre 2 milioni in stampa. Polverizzato il primato di France Soir all'indomani della morte del generale de Gaulle

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Tre milioni di copie esaurite in meno di due ore, altre due milioni già stampate. In Francia, il fenomeno Charlie Hebdo ha prodotto, sin dall’alba, lunghe file davanti a edicole, tabaccai e librerie per l’acquisto di un numero storico, datato 14 gennaio 2015. Sette giorni dopo il massacro nella sede del settimanale satirico.

Un numero e una prima pagina partoriti tra le lacrime dei sopravvissuti del giornale.

“È stata dura eleborare questa prima pagina – spiega il vignettista Luz – come è stato duro ingoiare la morte dei nostri amici”.

Ospiti del quotidiano Libération, i giornalisti e i fumettisti di Charlie Hebdo hanno voluto a tutti costi far uscire il settimanale come d’abitudine, questo mercoledì. Una tiratura eccezionale, in Francia e in altri 25 paesi, compresa l’Italia.

“Grazie a questo numero la grande maggioranza, tutti, scopriranno Charlie Hebdo, sapranno di cosa si tratta e cosa incarna”, spiega Gérard Briard, capo redattore del settimanale.

Una tiratura di 5 milioni di copie. Un record assoluto per la Francia, che polverizza quello detenuto da France Soir – oltre 2 milioni di copie vendute all’indomani della morte del generale de Gaulle – Le file registrate mercoledì mattina non hanno precedenti nella memoria dei giornalai: “Una coda come questa davanti alla porta non l’ho mai vista – ricorda un rivenditore – In 20 anni che sono qui, non ho mai visto una cosa del genere”.

Abitualmente Charlie Hebdo vende tra le 30mila e le 60mila copie. Il numero 1178 per molti è stato il primo.

“Per me è stato importante comprarlo, perché oggi faccio conoscenza con Charlie Hebdo – dice un pensionato di Parigi – Forse mi spingerà a compralo anche in futuro e, in tutta franchezza, credo che oggi tutti i francesi compreranno Charlie Hebdo”.

“È della libertà di espressione”, dice un giovane
“Lei non è un lettore abituale di Charlie Hebdo?”, chiede la giornalista.
“No, ma lo sarò”, conclude.

“Bisogna comprare Charlie – aggiunge un lavoratore della capitale francese – Siamo tutti Charlie”.

Quasi come se fosse un dovere civico. Charlie Hebdo non molla, anzi, moltiplica: l’edizione è stata tradotta in 16 lingue, compreso l’arabo. Il ricavato andrà ai parenti delle vittime degli attentati di Parigi.

La queue au kiosque…. #jesuischarliepic.twitter.com/RJCjM0bhtA

— Laurent Valdiguié (@Valdiguie) January 14, 2015

La queue devant le kiosque à Montparnasse pour acheter le nouveau #ChalieHebdo#JeSuisCharlie Cc LePoint</a> <a href="http://t.co/wqMCia6MrF">pic.twitter.com/wqMCia6MrF</a></p>&mdash; Pauline Tissot (PaulineTissot) January 14, 2015

#ANNECY | On fait la queue devant un vendeur de presse à peine ouvert pour avoir "son Charlie" #JeSuisCharliepic.twitter.com/qQgjde6Mbo

— FBleu Pays de Savoie (@bleusavoie) January 14, 2015

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