Il settimanale sarà regolarmente in edicola mercoledì prossimo, con un numero speciale da un milione di copie.
I fiori, le candele, le matite simbolo della libertà di pensiero e d’espressione, posate in queste ore in tanti luoghi, non potevano mancare su quello dell’“attentato costato la vita a 12 persone”:http://it.euronews.com/2015/01/07/strage-alla-sede-di-charlie-hebdo-terroristi-coii-kalashnikov-fanno-12-morti/: la sede del settimanale Charlie Hebdo.
Euronews ha raccolto le testimonianze di chi ha voluto rendere qui il proprio omaggio.
“Sono venuto – dice un uomo – perché abito qui vicino e perché questi giornalisti, questi disegnatori, rappresentano per me, che ho 66 anni, la generazione del Maggio ’68. Hanno portato uno spirito di libertà, di impertinenza e, in qualche modo, è l’assassinio di questo spirito. È estremamente simbolico per i francesi e per quelli della mia generazione”.
“Non hanno niente a che vedere – ha dichiarato una donna velata – con la religione musulmana, niente a che vedere. Sono dei barbari e stanno tornando. Stanno tornando”.
“Non hanno diritto – afferma un altro uomo decisamente commosso – di uccidere dei vignettisti, gente che espriem la sua opinione, poco importa quale essa sia, ce ne freghiamo di questo. È terribile, qualcosa di terribile”.
Ma Charlie Hebdo non si ferma. Ciò che resta della redazione lavora a un numero speciale, che sarà regolarmente in edicola mercoledì prossimo. Con una tiratura di un milione di copie.
“Sempre più persone – dice l’inviato di euronews Olaf Bruns – si riversano sul luogo dell’attentato. In un’atmosfera contrita in molti ripetono “dobbiamo andare avanti, non retrocedere”.