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Netanyahu: "Mai i nostri soldati davanti alla Corte dell'Aia"

Netanyahu: "Mai i nostri soldati davanti alla Corte dell'Aia"
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Di Euronews
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Ritorsioni economiche di Israele dopo la richiesta palestinese di aderire al Tribunale penale internazionale.

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La decisione di Mahmoud Abbas di sottoscrivere il trattato di adesione alla corte penale internazionale invade anche il settimanale consiglio dei ministri israeliano. Il premier Netanyahu è tornato sull’argomento, sostenendo che “l’Anp ha lanciato una sfida e noi non ce ne staremo con le mani in mano”.

“Non lasceremo che i soldati e gli ufficiali israeliani – ha detto il premier durante la riunione di gabinetto – vengano trascinati davanti alla Corte dell’Aia. Sotto processo dovrebbero andare i leader dell’Autorità palestinese, alleati coi criminali di guerra di Hamas”.

“L’ambasciatore palestinese all’Onu ha consegnato venerdì i documenti con la richiesta di adesione

Le prime ritorsioni sono di natura economica. Sabato sono stati congelati 106 milioni di euro di tasse raccolte da Israele per conto dei palestinesi. Gli Stati Uniti potrebbero fare lo stesso con aiuti per 400 milioni di dollari.

I fondi trattenuti, secondo quanto ha riferito la radio militare, saranno adesso utilizzati per saldare i debiti accumulati dall’Anp verso la Società elettrica israeliana e verso centri medici.

In passato Israele è già ricorso a questa misura punitiva verso i palestinesi, ma è stato costretto a recedere in seguito a forti pressioni diplomatiche.

Il dirigente palestinese Wassel Abu Youssef ha replicato che “i palestinesi non rinunceranno all’obiettivo fondamentale, il diritto di essere indipendenti, di tornare a uno Stato con Gerusalemme Capitale, in cambio di questo danaro”.

Per il capo negoziatore palestinese, Saeb Erekat, la decisione israeliana è “un crimine di guerra che va ad aggiungersi a tutti gli altri commessi contro il nostro popolo. Sono soldi palestinesi, non possono tenerseli”.

Il nuovo braccio di ferro è, probabilmente, solo all’inizio.

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