Venezuela: continua la protesta, attesa la "conferenza per la pace"

Venezuela: continua la protesta, attesa la "conferenza per la pace"
Di Euronews
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Da tre settimane i venezuelani contestano il Presidente Nicolas Maduro. Le manifestazioni diverse volte sono sfociate in scontri con le forze dell’ordine. Il bilancio è di una quindicina di morti. La mobilitazione riguarda ormai le principali città del Paese e non intende fermarsi.

Tutto è cominciato all’inizio di febbraio con la protesta degli studenti di San Cristobal, nello Stato di Tachira, contro l’insicurezza. Il movimento si è esteso molto rapidamente contestando anche il costo elevato della vita. Il 12 febbraio nella grande manifestazione di Caracas si sono contate le prime vittime.

Maduro denuncia un complotto dell’opposizione sostenuto dagli Stati Uniti. Succeduto quasi un anno fa a Hugo Chavez, Maduro sembra incapace di fermare la tempesta. Il forte aumento dei prezzi fa scarseggiare i prodotti di base.

L’inflazione ha raggiunto il 56%. Esiste un doppio sistema di cambio: un tasso ufficiale molto basso, 6,3 bolivar per un dollaro e un tasso fluttuante, non ufficiale, ma diffuso e quasi del doppio. Tutto questo incoraggia il mercato nero nel quale il tasso ufficiale è moltiplicato per 12.

Nel Paese, colosso petrolifero dai piedi d’argilla, manca di tutto e in tutti i settori, dalla sanità all’edilizia. Scarseggia perfino la carta igienica.

Per tentare di calmare gli animi, Maduro ha convocato per questo mercoledì una conferenza per la pace con tutte le correnti sociali e politiche. Un’idea lanciata qualche mese fa e che aveva lasciato in sospeso. Questa esitazione ha causato scetticismo tra numerosi osservatori.

L’avversario di Maduro alle presidenziali dello scorso anno non ha partecipato alla riunione tra il Presidente e i governatori dei 23 Stati, tra cui quello di Miranda guidato da Capriles.

Nicolas Maduro ha commentato: “Mi sarebbe piaciuto vedere la partecipazione di Capriles. Voleva parlare per un’ora in un notiziario nazionale. E’ difficile, dovrebbe vincere la presidenza un giorno per poterlo fare”.

Henrique Capriles ha spiegato: “Non possono andare a una plenaria del consiglio federale per fare come l’orchestra del Titanic. Non sono il musicista che suona mentre la nave sta affondando. No, Nicolas, non mi userai”.

Capriles è stato offuscato da Leopoldo López, capo del partito “Voluntad Popular”, diventato un eroe per i manifestanti per aver denunciato la deriva autoritaria del potere fin dalla morte di Chavez. Lopez è in carcere dopo essersi consegnato alla polizia.

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