L'Ucraina sulla via dell'Unione europea

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In Ucraina l’economia va incontro a nuove sfide. Kiev si prepara a diventare membro dell’Area ‘profonda e completa’ di libero scambio con l’Unione europea. L’accordo tra Ucraina e Bruxelles potrebbe diventare realtà già a novembre, nel caso in cui Kiev dovesse soddisfare tutte le condizioni poste dall’Europa.

Diversi prodotti ucraini potrebbero aver accesso a un mercato composto da 500 milioni di consumatori, ma la sfida principale rappresenta l’adozione di norme e regolamenti dell’Unione europea. Una procedura che per alcuni settori potrebbe aver bisogno dai sette ai dieci anni. Uno di questi settori è quello lattiero-caseario.

“La differenza principale – spiega Dario Marchetti, direttore generale di Danone Ucraina – è la provenienza del latte. In Ucraina l’80% del latte viene dai contadini, meglio conosciuti come babushki, che forniscono quantità immense di tutto il latte processato oggi. Danone Ucraina sta lavorando in questo settore da cinque anni, attirando più di dieci milioni di euro di investimenti. Abbiamo organizzato delle cooperative, che hanno fatto notevolmente aumentare la qualità, portandola quasi a livelli europei. Per cui è qualcosa che può essere fato usando mungitrici e attraverso la formazione”. Seppur entusiasti, gli ambienti economici ucraini sono preoccupati per i legami con la Russia. Con l’accordo di libero scambio l’Ucraina potrebbe diventare un punto di intersezione tra Bruxelles e Mosca, migliorando il clima commerciale in un’area più vasta.

“Il 75% dei beni europei, ci dice Gennadiy Chizhykov, presidente della camera di commercio ucraina, ha un elemento di innovazione. Quindi, anche con certe difficoltà che ci attendiamo nel caso in cui siglassimo l’accordo – perché ogni transizione da un modello all’altro è pieno di preoccupazioni, timori e perdite – potrebbe garantire all’economia ucraina un nuovo impulso per la crescita”.

Prendendo la via dell’Europa, l’Ucraina cercherà di cambiare il suo modello economico ricorrendo all’innovazione. Al tempo stesso il partito comunista ucraino vorrebbe avviare un referendum nazionale sull’adesione del Paese all’Unione doganale guidata dalla Russia.

Il Commissario europeo per il commercio Karel De Gucht sta incontrando a Kiev le autorità ucraine, tra cui il Presidente Yanukovich e il premier Azarov, e alcuni imprenditori di aziende ucraine ed europee. Euronews lo ha intervistato.

Sergio Cantone, euronews:
Non crede che l’accordo di associazione, con l’accordo sul libero scambio, sia una sorta di crocevia per l’Europa, tra valori e realpolitik?

Karel De Gucht, commissario UE per il commercio:
Il Consiglio dei ministri ha stabilito le condizioni che devono essere soddisfatte prima della firma e sono di natura politica, come la legge elettorale e la questione della giustizia selettiva. Dobbiamo anche considerare che il clima economico sta andando nella direzione opposta, si sta deteriorando. E non è quello che dovremmo avere in mente.

euronews:
Le aziende ucraine sono preoccupate per il loro futuro, temono che adattarsi agli standard europei sarà troppo costoso per loro.

Karel De Gucht:
Questo adeguamento normativo richiederà un po’ di tempo. Bisogna compierlo in maniera progressiva, ma d’altra parte rappresenta il biglietto d’ingresso al più grande mercato della Terra.

euronews:
Non pensa che la Russia possa sentirsi esclusa da questo accordo con l’Ucraina e attuare ritorsioni?

Karel De Gucht:
Abbiamo cercato per anni di raggiungere questo nuovo accordo con loro. Vorremmo avere molti più elementi rispetto al classico accordo sul libero scambio. Ciò che vedo è che da quando la Russia è diventata membro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio ha difficoltà a rispettare le regole cui ha aderito e si è arrivati a uno stallo nei negoziati per un nuovo accordo. Quindi siamo aperti a negoziati con la Russia.

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