di Alberto de Filippis
Dopo settimane di silenzio arrivano nuove informazioni dalla Siria a proposito dell’inviato de La Stampa di Torino, il giornalista Domenico Quirico. Sarebbe in mano ad un gruppo riconducibile alla criminalità ordinaria con il quale ci sarebbero da tempo contatti in corso. Lo avrebbe riferito, secondo alcuni testimoni, il direttore del Dis (Dipartimento Informazioni per la Sicurezza), Giampiero Massolo che lo ha comunicato al Copasir (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica) precisando che le trattative sarebbero già state avviate.
Secondo gli esperti la cosa potrebbe avere un lato positivo e uno negativo. I suoi sequestratori sono quasi certamente delinquenti comuni e interessati solo al denaro, quindi avrebbero tutto l’interesse a mantenere l’ostaggio vivo. Il rischio deriva proprio dal fatto che, puntando a una ricompensa economica in denaro, i criminali potrebbero incontrare il rifiuto delle autorità italiane a trattare.
Si ignorano ancora invece, le condizioni dell’altro rapito italiano in Siria, il sacerdote Paolo Dall’Oglio. Il religioso pare sia stato sequestrato da un gruppo islamico che, secondo il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino, sarebbe una “versione locale di Al Qaeda.