Gaza, gli ospedali e la Mezzaluna rossa di Khan Younis sotto attacco

Bambine sfollate nella Striscia di Gaza
Bambine sfollate nella Striscia di Gaza Diritti d'autore Fatima Shbair/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Di Michela Morsa
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Nelle ultime ore si sono intensificati combattimenti e bombardamenti israeliani a Khan Younis, la città principale del sud della Striscia di Gaza. Attività militari nei pressi degli ospedali di Nasser, al Amal e al Khair. Preoccupazione per pazienti e rifugiati

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Tra lunedì e martedì si sono intensificati combattimenti e bombardamenti a Khan Younis, la principale città nel sud della Striscia di Gaza, come denunciato anche dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). 

In un comunicato dell'Ocha si legge che le operazioni di terra e gli attacchi hanno distrutto "diverse case residenziali, edifici e piazze, con la morte di almeno 45 palestinesi, tra cui sfollati interni, donne e bambini". Secondo il ministero della Sanità di Gaza, solo lunedì sono morte almeno 190 persone e 340 sono state ferite

Gli ospedali di Khan Younis sotto attacco

I funzionari della Striscia hanno denunciato che le forze israeliane hanno preso d'assalto l’ospedale al Khair e hanno messo sotto assedio l'ospedale al Amal, entrambi a Khan Younis, dove si sono rifugiate migliaia di sfollati. 

Diverse agenzie umanitarie hanno confermato il coinvolgimento delle strutture sanitarie della città in combattimenti e attacchi. La Società della mezzaluna rossa palestinese ha riferito su X che i continui bombardament****i nei pressi dell'ospedale al Amal impediscono alle ambulanze di soccorrere i feriti e a sfollati e pazienti di evacuare la struttura. 

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus ha espresso la sua preoccupazione su X, scrivendo che "i continui combattimenti nelle vicinanze dell'ospedale di al Amal e il raid di oggi all'ospedale di al Kheir a Gaza sono profondamente preoccupanti". 

Anche il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti John Kirby ha reagito chiedendo a Israele di proteggere "il più possibile le persone innocenti negli ospedali, il personale medico e i pazienti", e di difendersi in conformità con il diritto internazionale. 

La Società della mezzaluna rossa palestinese ha riferito anche che la sua sede a Khan Younis è stata presa di mira. In un post su X, il gruppo ha dichiarato: "Urgente - L'occupazione israeliana ha preso di mira la sede della Prcs a Khan Younis con un bombardamento di artiglieria al quarto piano e il fuoco dei droni; che hanno provocato feriti tra gli sfollati che cercavano sicurezza nei nostri locali". 

Intanto l'esercito israeliano ha dichiarato che lunedì 21 soldati sono stati uccisi in un attacco nel centro di Gaza. Si tratta della più grande perdita militare israeliana dall'inizio della guerra.

Nuovo attacco statunitense e britannico in Yemen

Nella notte tra lunedì e martedì gli Stati Uniti hanno effettuato l'ottava serie di raid aerei contro obiettivi degli Houthi in Yemen, in risposta ai continui attacchi del gruppo ribelle alle navi commerciali che attraversano il Mar Rosso e il Golfo di Aden. 

I funzionari militari statunitensi hanno dichiarato che gli attacchi, "proporzionati e necessari", hanno preso di mira con successo un sito di stoccaggio sotterraneo e siti associati alle capacità missilistiche e di sorveglianza aerea del gruppo. 

Il Regno Unito si è unito alle operazioni per la seconda volta in 10 giorni. Il ministero della Difesa britannico ha dichiarato di essere stato coinvolto nel colpire obiettivi multipli in due siti militari con bombe di precisione guidate, nelle vicinanze dell'aeroporto della capitale yemenita Sana'a.

L'azione militare, supportata da Australia, Bahrein, Canada e Paesi Bassi con servizi di intelligence e sorveglianza, ha fatto seguito alla telefonata di lunedì tra il primo ministro britannico Rishi Sunak e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. I leader hanno discusso di "interrompere e degradare le capacità degli Houthi". 

Il portavoce degli Houthi Mohammed al Bukhaitiha reagito scrivendo su X che gli attacchi aerei "non faranno altro che aumentare la determinazione del popolo yemenita" e ha accusato Regno Unito e Stati Uniti di proteggere gli autori del "genocidio" a Gaza.

Anche Mohammad Ali al Houthi, che fa parte del Comitato rivoluzionario supremo del gruppo, ha pubblicato un post su X sull'ultima serie di attacchi. Nel suo post ha avvertito che "ogni operazione e ogni aggressione contro il nostro Paese non sarà senza risposta".

L'intervento dell'Unione europea

In un incontro lunedì i ministri degli Esteri dell'Unione Europea hanno espresso preoccupazione per il netto rifiuto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu all'idea della creazione di uno Stato palestinese, che secondo i funzionari europei è l'unico modo credibile per raggiungere la pace in Medio Oriente. 

Ai colloqui erano presenti anche il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz e il suo omologo palestinese Riad Malki: "Non siamo riusciti a fargli cambiare idea, ma non ce lo aspettavamo", ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri Josep Borrell, che ha definito la posizione di Israele "inaccettabile"

Borell ha detto che i ministri concordano sul fatto che il bilancio delle vittime civili a Gaza è "eccessivo" e che la situazione "è quanto di più terribile si possa immaginare". "Più morte, più distruzione, più difficoltà per la popolazione di Gaza, per il popolo palestinese, non aiuteranno a sconfiggere Hamas o la sua ideologia. Non porteranno più sicurezza a Israele, al contrario", ha dichiarato.  

Con l'acuirsi delle tensioni nella regione, Borrell ha detto che i ministri si sono anche accordati sull'avvio di una missione navale difensiva dell'Unione per contribuire a garantire la sicurezza del traffico marittimo nel Mar Rosso. Le discussioni sono partite da un documento di lavoro presentato da Italia, Francia e Germania.

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"Ora dobbiamo raggiungere l'unanimità per vedere quando potremo istituire questa missione", ha detto Borrell. Il via libera formale dovrebbe arrivare con la riunione del 19 febbraio.

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