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Covid-19: ONU chiede aiuto al FMI, la Comunità di Madrid rifiuta restrizioni

Covid-19: ONU chiede aiuto al FMI, la Comunità di Madrid rifiuta restrizioni
Diritti d'autore Paul Chiasson/AP
Diritti d'autore Paul Chiasson/AP
Di Cristiano TassinariEuronews
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Con il rischio di una doppia recessione in caso di seconda ondata, anche le prime economie mondiali sono in affanno

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Sette mesi di pandemia stanno, tuttora, causando un pesante impatto sulla salute degli esseri umani in tutto il pianeta, ma - ovviamente - anche sulle economie di tutto il mondo.

Con gran parte dell'Europa a rischio di doppia recessione, nel caso dell'arrivo di una seconda ondata di Covid-19, gli aiuti pubblici dovranno essere necessariamente allungati.

Soprattutto dopo che l'inviato speciale dell'OMS per la pandemia, David Nabarro, ha dichiarato: "Il virus non se ne andrà, nemmeno con il vaccino".

"Questo è il tipo di crisi per cui è stato creato il FMI"

Le Nazioni Unite chiedono sostegno al Fondo Monetario Internazionale (FMI), che può garantire investimenti nelle zone del mondo in via di sviluppo e a medio reddito.

António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite:

"La crisi ha strappato vite e mezzi di sussistenza e ha avuto un impatto senza precedenti sulle economie, in particolare nei paesi e nelle comunità meno capaci di farvi fronte.
Questo è esattamente il tipo di crisi per cui è stato creato il FMI: per rimettere in piedi le economie in difficoltà".
António Guterres
71 anni, Segretario Generale ONU
Rick Bajornas/AP
António Guterres all'Assemblea Generale dell'ONU, il 29 settembre 2020.Rick Bajornas/AP

Comunità di Madrid si ribella

In considerazione del rischio di trasmissione incontrollata del Covid-19 in tutta la Spagna, il Ministero della Salute ha chiesto limitazioni alla mobilità, riduzione dei raduni a un massimo di sei persone e chiusura dei parchi giochi nelle zone più contagiose.

Le misure si applicheranno a tutti i comuni con più di 500 contagi ogni 100.000 abitanti ed una terapia intensiva occupata almeno al 35%.

Tuttavia, la Comunità di Madrid va controcorrente, rifiutandosi di imporre nuove restrizioni che interesserebbero quasi tutta la capitale.

Tra poche settimane, il Primo Ministro, Pedro Sánchez, terrà una conferenza con i leader regionali e la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per discutere della gestione dei fondi europei.

Londra protesta

Una "forte azione locale" è quanto il Primo Ministro britannico, Boris Johnson, ha auspicato alla Camera dei Comuni, dopo il più alto numero di casi giornalieri registrato nel Regno Unito dall'inizio della pandemia, con oltre 7.000 nuove infezioni.

"Francamente - afferma Johnson - quando il virus si diffonde nel modo in cui fa ora in alcune parti del Paese, è necessario intraprendere un'azione locale forte".

Nonostante una disputa interna tra i suoi stessi Parlamentari sulle normative da avallare, Johnson ha affermato che ora la malattia è più localizzata ed è per questo che giustifica una strategia di blocco locale.

Il Regno Unito vanta ora più di 16,5 milioni di persone vittime di blocchi locali.

La Francia protesta

in Francia, il Governo ha appena presentato misure economiche supplementari per aiutare i proprietari di bar e ristoranti, soprattutto quelli costretti alla chiusura, come a Marsiglia.

Ma la rabbia dei commercianti sta crescendo e in tutto il Paese si sta organizzando una grande manifestazione nazionale per questo fine settimana.

Germania preoccupata

Angela Merkel ha detto ai legislatori del Parlamento federale che il Paese avrebbe bisogno di più soldi in prestito per superare la pandemia, preannunciando mesi difficili.

"Tutti vogliono indietro la vita che conoscevamo - dice la Cancelliera - ovviamente, soprattutto i giovani del nostro Paese la rivogliono, ma stiamo rischiando di buttare all'aria tutto ciò che abbiamo ottenuto negli ultimi mesi.

Non dobbiamo lasciare che accadano di nuovo restrizioni a livello nazionale, che causerebbero forti perdite economiche ed emotive: una persona non deve morire da sola in ospedale o in una casa di cura, perché i suoi cari non possono tenergli la mano".

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