Alla scoperta del Giappone: il meglio di Naoshima e Takamatsu, tra arte e cucina

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Di Marta Brambilla
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Naoshima è conosciuta come l'isola dell'arte, con installazioni e gallerie ad ogni angolo. La prefettura di Kagawa è celebre per gli udon, una varietà di pasta tipica della cucina giapponese

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Si arriva a Naoshima, nella prefettura di Kagawa, in traghetto. Da Takamatsu sono circa 40 minuti di navigazione nel mare Interno di Seto, le cui acque calme e i colori ricordano quelli del Mediterraneo. L'approdo è già una gioia per gli occhi perché da lontano riesci a scorgere le più famose opere d'arte che caratterizzano l'isola.

Naoshima, l'isola dell'arte

Una piccola isola che si gira principalmente in bicicletta, mezzo che ti permette di arrivare ovunque e di trovarti davanti, in maniera sorprendente, a tutte le sculture, i musei, gli atelier, le galleria d'arte, che qui sono disseminati ovunque. Il Museo Benesse, all'estremo sud dell'isola, è una struttura davvero sorprendente. Immensa, piena di capolavori collocati nel curatissimo giardino, e con una parte espositiva interna che toglie il fiato. 

La struttura è stata progettata dall'architetto giapponese di fama internazionale, Tadao Ando. E già questo, come ci ha spiegato il Presidente del Benesse Art Site, Mr. Ryoji Kasahara, è una garanzia di meraviglia. È come se la struttura fosse un continuum del territorio, come se fosse esso stesso parte dell'isola. Distogliere gli occhi da un capolavoro per tuffarli nel mare di Naoshima, è un'emozione continua. Una struttura innovativa, anche se compie i 30 anni di età. 

Un'altra perla di Naoshima è il Chichu Art Museum, nella stessa area dell’isola dove ha sede il Benesse Museum, ed è parte dello stesso. Chichu in giapponese significa letteralmente "nel sottosuolo": ed è proprio questa la particolarità del Chichu: è completamente sottoterra. Al suo interno le collezioni di tre soli artisti: Monet, De Maria e James Turrell.

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La spiaggia di Chichibugahama è tra le principali attrazioni turistiche della prefettura di KagawaMarta Brambilla/Euronews

Kagawa, la prefettura degli Udon

La pefettura di Kagawa è soprannominata "prefettura degli udon", in giapponese "Udon-Ken" perchè questo particolare tipo di pasta trova le sue origini qui. In questa zona del Giappone vengono mangiati molti più udon che nel resto di tutto il Giappone.

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Una fase della preparazione dell'impasto per gli udonEuronews

Ho voluto includere gli udon nella mia esperienza di viaggio, sia assaggiandoli, sia facendoli con le mie mani. Mi ha aiutata sensei Motoko, alla Udon House. L'intero processo richiede circa sei ore e prevede la fase della preparazione dell’impasto, quella divertentissima della "camminata" sulla pasta, quella della stesura col mattarello (dopo la lievitazione di circa due ore) e il taglio con una speciale macchina che regala agli udon la loro forma perfetta.

Quello che ho trovato fantastico è che la fondatrice di questa struttura, ha tratto ispirazione da un workshop sulla pasta che ha svolto in Toscana! Rientrata a Tokyo, ha deciso che voleva fare qualcosa di simile, ma con gli udon: ed ecco che la struttura è stata convertita anche in bed and breakfast dove, dopo aver fatto l'esperienza della creazione degli udon, si può dormire ed è possibile vivere anche altre esperienze, come la raccolta delle verdure nella fattoria adiacente per la preparazione della tempura di accompagnamento agli udon.

Ho concluso la mia giornata andando a fare due passi sulla spiaggia di Chichibugahama, divenuta famosa per essere il luogo ideali per scattare foto bellissime.

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