Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Europa, problemi di competitività e di pensiero magico

Evento LEGO a tema Halloween a New Orleans: all’alba di domenica 30 settembre 2012 è stata completata una gigantesca figura di vampiro durante una costruzione comunitaria.
LEGO Halloween a New Orleans, domenica 30 settembre 2012: all'alba completata una gigantesca figura di vampiro all'evento di costruzione collettiva. Diritti d'autore  Photo by Cheryl Gerber/Invision for LEGO/AP Images)
Diritti d'autore Photo by Cheryl Gerber/Invision for LEGO/AP Images)
Di Egle Markeviciute, EU Tech Loop and Euronews
Pubblicato il
Condividi Commenti
Condividi Close Button

Digital Omnibus, governi UE al lavoro. Europa divisa: per alcuni è un passo necessario per aiutare le imprese europee; altri difendono il GDPR e l'AI Act.

Mentre i rappresentanti degli Stati membri dell’UE discutono la proposta di Digital Omnibus (Regolamento Omnibus digitale), l’Europa si divide.

Come spesso accade, c’è chi suona l’allarme: vede nel Digital Omnibus una minaccia alla privacy e ai diritti digitali degli europei e ne mette in dubbio perfino la legittimità.

Dall’altra parte, a porte chiuse, anche alcuni responsabili politici riconoscono che forse la proposta della Commissione, pensata per aiutare le imprese europee, avrebbe dovuto essere ancora più ambiziosa, visto che in Europa le proposte più coraggiose vengono spesso annacquate.

Nell’UE la pluralità di opinioni aiuta a bilanciare le decisioni politiche e il loro impatto sulla vita dei cittadini. Tuttavia, sembra che le imprese europee siano state troppo passive e poco vocali negli anni, e ora si ritrovano a fronteggiare un contraccolpo sproporzionato appena si propone, con l’Omnibus, un timido scostamento dallo status quo.

Purtroppo, molti europei oggi restano prigionieri di una visione irrealistica: vogliono imprese più grandi e più forti, quindi competitive a livello globale, ma senza cambiare quelle regole che le stesse aziende indicano come il principale ostacolo al loro lavoro.

I nodi principali per il tech europeo: non è un problema degli USA, ma dell’Europa

I critici intellettualmente disonesti del Digital Omnibus spesso lo liquidano come il risultato di pressioni e lobbying statunitensi. Eppure uno dei veri paladini della competitività europea, Mario Draghi, ha ripetutamente invocato le stesse riforme su cui ora lavora la Commissione europea.

I problemi più urgenti per le imprese europee restano gli stessi: oltre alla carenza di capitali, norme frammentate nell’UE, un pesante carico regolatorio, costi di conformità elevati e incertezza normativa spingono le aziende a concentrarsi sugli adempimenti invece che sulla crescita e, poi, sulla competizione globale.

Come ha ricordato Draghi nel suo intervento di settembre, semplificare il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) resta «una delle richieste più chiare» delle imprese europee. Inoltre, il Gdpr ha «aumentato il costo dei dati di circa il 20% per le aziende dell’UE rispetto alle omologhe statunitensi».

Un secondo rilievo riguarda l’AI Act, il regolamento sull’intelligenza artificiale. Draghi lo ha definito esplicitamente «un’ulteriore fonte di incertezza» e ha sollecitato di rinviare l’applicazione dell’AI Act ai sistemi di IA ad alto rischio «finché non comprenderemo meglio gli svantaggi».

Non esistono soluzioni miracolose: il Digital Omnibus è solo un primo passo

Il Digital Omnibus è un passo nella direzione giusta. Lo sono anche la Strategia per l’Unione dei dati dell’UE e il prossimo Digital Fitness Check (verifica di idoneità digitale), ma imprese e decisori non devono perdere tempo. Devono sfruttare al massimo questi interventi, pianificando al contempo i piani B e C.

Come spesso accade, i cambiamenti di fondo in Europa arrivano attraverso molte iniziative e interventi. Ne serviranno molti altri perché le aziende europee abbiano vere opportunità di diventare più competitive.

Questa settimana, AI Chamber e un gruppo di organizzazioni (tra cui la nostra organizzazione madre, il Consumer Choice Center Europe) in rappresentanza di Cechia, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Lituania, Danimarca, Bulgaria e altri Paesi hanno inviato una lettera al Consiglio dell’Unione europea e ai membri del Parlamento europeo, esortandoli a cogliere l’opportunità offerta dal Digital Omnibus e a concentrarsi sulle ulteriori modifiche necessarie perché le imprese europee diventino più competitive.

La lettera esprime forte sostegno agli sforzi della Commissione europea con il Digital Omnibus, ma sottolinea che l’ambito potrebbe non essere sufficiente. I firmatari propongono di trattare la proposta come un primo passo, non come un traguardo, per rendere le imprese europee più competitive nel digitale.

Il testo chiede di semplificare l’AI Act, il rinvio della sua applicazione di due anni e di garantire che le regole sull’uso dell’interesse legittimo per lo sviluppo dell’IA siano chiare, coerenti e pienamente armonizzate nell’intera UE.

Infine, la lettera lancia una frecciata a chi invoca l’autonomia strategica europea ma pretende di ottenerla senza cambiamenti significativi che possano favorire la crescita delle imprese europee:

«Non possiamo sperare di raggiungere una vera 'autonomia strategica' se non siamo in grado di sviluppare le nostre tecnologie fondamentali», si legge.

Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta su EU Tech Loop ed è stato condiviso su Euronews nell’ambito di un accordo con EU Tech Loop.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi Commenti

Notizie correlate

Isis e altri gruppi estremisti usano l'IA per creare contenuti falsi e reclutare nuovi membri

Il CEO di Nvidia è la Persona dell’Anno 2025 del Financial Times: Chi è Jensen Huang?

OpenAI rilascia GPT-5.2 dopo l'allerta 'code red': più precisione, meno allucinazioni