Post virali sui social sostengono che l’Unione europea voglia eliminare le piattaforme di pagamento statunitensi e cinesi. Ma le dichiarazioni della presidente della Bce non dicono questo
Negli ultimi giorni, diversi post circolati sui social media, in particolare su X, sostengono che l'Unione europea abbia intenzione di vietare l’uso delle carte di pagamento americane come Visa e Mastercard, così come delle piattaforme online straniere come PayPal e Alipay.
Alcuni utenti affermano che la presidente della Banca Centrale Europea (Bce), Christine Lagarde, avrebbe annunciato l’intenzione di sostituire questi strumenti con metodi di pagamento “made in Europe”.
Uno di questi post, in lingua olandese, sostiene addirittura che l’obiettivo sia rimpiazzarli con l’euro digitale, in fase di sviluppo da parte della Bce.
Tuttavia queste affermazioni si basano su una distorsione delle parole di Lagarde.
Cosa ha detto davvero Lagarde?
Una semplice ricerca su Google porta a un’intervista che Lagarde ha rilasciato il 2 aprile scorso alla radio irlandese Newstalk. Al minuto 6:20, la presidente della Bce discute della necessità di rafforzare l’autonomia europea nei pagamenti digitali.
“Se ci pensiamo bene, al momento molti dei nostri pagamenti digitali – e-commerce, peer-to-peer, utilizzo della carta o del telefono – si basano sempre su infrastrutture non europee”, ha detto Lagarde.
“Sia che si utilizzi una carta o un telefono, in genere si passa attraverso Visa, Mastercard, PayPal, Alipay... Da dove provengono tutti questi dati? Beh, dagli Stati Uniti o dalla Cina”, ha aggiunto.
“E l’intero meccanismo infrastrutturale che consente il pagamento – credito e debito – non è una soluzione europea. Questo è il punto, ed è per questo che penso che dobbiamo ridurre la vulnerabilità e assicurarci che ci sia un’offerta europea disponibile, per ogni evenienza. Non si sa mai.”
In nessun passaggio dell’intervista Lagarde parla di vietare o sostituire Visa, Mastercard o PayPal. Le sue parole indicano invece il desiderio di affiancare a queste soluzioni un’alternativa europea, per ridurre la dipendenza tecnologica da Paesi terzi.
Cosa dice la Bce?
Contattata da EuroVerify, la Banca Centrale Europea ha smentito le affermazioni diffuse online.
“La Bce non sostiene l’abbandono dei sistemi di pagamento forniti da società come Visa, Mastercard, PayPal o Alipay”, ha dichiarato via email.
“Piuttosto, sosteniamo un panorama di pagamenti diversificato e competitivo che includa opzioni pubbliche e private”.
L’euro digitale, ha spiegato l’istituzione, non sarà un sostituto del contante né delle piattaforme esistenti, ma una scelta aggiuntiva per consumatori e imprese.
Esistono già alternative europee?
Sì. Alcune alternative europee ai sistemi di pagamento stranieri sono già in fase di sviluppo o lancio.
Tra queste, Wero, un portafoglio digitale che consente agli utenti di trasferire denaro utilizzando un semplice numero di telefono. Il servizio è nato dall’Iniziativa europea per i pagamenti (Epi), una rete di banche europee fondata nel 2021 per offrire un’infrastruttura di pagamento comune per cittadini e imprese.
Wero è già attivo in Francia, Germania e Belgio, e si prevede un’espansione in altri Paesi europei nei prossimi mesi.
Una narrativa ricorrente
Le dichiarazioni di Lagarde sono solo l’ultimo esempio di una tendenza disinformativa che ruota attorno all’euro digitale e alla presunta abolizione del contante.
EuroVerify ha già smentito in passato diverse false affermazioni, tra cui quella che sostiene che la Spagna starebbe eliminando le banconote da 50 euro, che i Paesi nordici vogliano vietare le transazioni digitali, o che Lagarde intenda abolire il contante per combattere il cambiamento climatico.
Nessuna di queste è supportata da fonti ufficiali.
Talyta França ha contribuito a questo servizio.