In una conferenza stampa, giovedì, gli inquirenti hanno spiegato che il 21enne aveva vissuto una vita molto isolata socialmente e si era ritirato in un mondo virtuale. Non ci sono ancora certezze sul movente del massacro
Il 21enne autore della strage di Graz, che martedì ha ucciso 10 persone nella sua ex scuola e ferito altre undici, alcune delle quali in modo grave, aveva pianificato l'attacco nei minimi dettagli, hanno spiegato la procura e la polizia della città austriaca giovedì.
Gli inquirenti hanno rivelato che il giovane viveva un'esistenza solitaria, trascorrendo molto tempo on line e sui videogiochi, che aveva abbandonato la scuola e non aveva precedenti penali.
Durante la perquisizione della casa di Artur A., come è stato identificato il killer che poi si è suicidato nei bagni del liceo, gli investigatori hanno trovato una bomba artigianale e appunti che indicano come l'attentatore si rammaricasse di non poterla utilizzare nell'attacco.
Nell'abitazione alla periferia di Graz, dove viveva con la madre e il fratello, è stata rinvenuta una lettera di addio con delle scuse alla famiglia ma che non chiarisce il movente del gesto.
Gli investigatori suppongono che il killer non conoscesse le vittime, nonostante fosse un ex alunno della scuola. Tra le vittime c'è anche un insegnante.
La polizia sta ancora indagando su un computer portatile e una chiavetta Usb del 21enne, di cui un sito austriaco ha diffuso delle foto, nella speranza di ottenere nuove informazioni per comprendere l'accaduto.
La strage di Graz ricostruita dagli inquirenti
Michael Lohnegger, capo dell'Ufficio di Polizia criminale della Stiria (lo stato austriaco di cui fa parte Graz), ha offerto una ricostruzione degli eventi.
- Il killer è dunque entrato nella scuola martedì alle 9.43 del mattino, con uno zaino contenente una pistola Glock 19, un fucile a canne mozze e delle munizioni.
- Si è recato nei bagni della scuola al terzo piano e ha indossato un cintura con la fondina e la pistola, il fucile, un coltello da caccia, occhiali e cuffie da tiro. In quel momento nella scuola c'erano 400 alunni.
- L'autore è sceso a quel punto al secondo piano e ha sparato indiscriminatamente sui presenti.
- La prima pattuglia è arrivata a scuola alle 10.06. Alle 10:07 il killer è tornato nei bagni della scuola al terzo piano e si è sparato.
Lohnegger ha aggiunto che uno degli amici del killer è stato interrogato e che si cercano i suoi contatti tra altri giocatori di videogame on line, anche per verificare se qualcuno lo abbia aiutato a preparare l'attacco.