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Chi è il Cardinale Re, autore e lettore dell'omelia funebre di Papa Francesco

Cardinal Giovanni Battista Re holds a monstrance as he celebrates a new year's eve vespers Mass in St. Peter's Basilica at the Vatican, Friday, Dec. 31, 2021. (AP Photo/Andrew
Cardinal Giovanni Battista Re holds a monstrance as he celebrates a new year's eve vespers Mass in St. Peter's Basilica at the Vatican, Friday, Dec. 31, 2021. (AP Photo/Andrew Diritti d'autore  Andrew Medichini/Copyright 2021 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Andrew Medichini/Copyright 2021 The AP. All rights reserved
Di Sergio Cantone
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Il Cardinale Giovanni Battista Re ha pronunciato un'omelia ricca di messaggi politici e spirituali in linea con Papa Francesco. Come da tradizione vaticana una messa esequiale può diventare un programma per il futuro della Chiesa o una bocciatura del pontificato appena concluso

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Con i suoi 91 anni di età, il cardinale Giovanni Battista Re, oltre a essere un decano delle stanze vaticane e del collegio cardinalizio e prefetto emerito della congregazione per i vescovi, è anche un diplomatico di grande esperienza.

Il cardinale Re avrà l’incarico formale e giuridico di convocare il Conclave.

L’alto prelato, riunisce caratteristiche che lo rendono di fatto una figura dal potere sostanziale nella fase di transizione, sebbene ufficialmente il potere papale durante la sede vacante appartenga al collegio dei cardinali.  

Papa Francesco nei suoi ultimi giorni ha indicato per la sua omelia funebre l’alto prelato italiano anche in virtù dell’età.

Un novantenne non può diventare né papa, né elettore per raggiunti limiti di età, una caratteristica anagrafica ideale per non trasformare un’omelia funebre di un pontefice in una campagna elettorale in vista del conclave.

La memoria corre all'anno di grazia 2005, quando il Cardinale Joseph Ratzinger - di lì a qualche settimana Benedetto XVI - tenne l’omelia funebre di Giovanni Paolo II, facendo sfoggio della sua ben nota sapienza teologica.

Il cardinale Re ha recitato l’omelia del papa emerito, Benedetto XVI poco più di due anni fa.

Un cardinale e le sue affinità elettive col defunto papa

A poche ore dalla morte di Papa Francesco, Giovanni Battista Re ha dichiarato in un intervista al quotidiano italiano La Repubblica: “Francesco è rimasto in carica solo per rispetto dello Spirito Santo” giustificando l’ultima scelta del pontefice defunto di scendere in Piazza San Pietro e dare la benedizione pasquale Urbi et orbi.

Altra ragione di affinità del cardinale Re con Jorge Mario Bergoglio è l’America Latina e la visione più mondiale che romana per la Chiesa cattolica.

L’alto prelato italiano ha infatti iniziato la carriera diplomatica alla nunziatura apostolica -l’ambasciata vaticana- di Panama nel 1967.

Mentre dal 1967 al 1971 è stato diplomatico vaticano in Iran, ai tempi della scià di Persia, Reza Pahlavi.

L’omelia funebre pronunciata dal cardinale Re ricalca le linee politiche e pastorali di Papa Francesco, “i problemi del nostro tempo” come l’immigrazione e le guerre.

“Ricco di calore umano e profondamente sensibile ai drammi odierni, Papa Francesco ha realmente condiviso le ansie, le sofferenze e le speranze del nostro tempo della globallizzazione, e si è donato nel confortare e incoraggiare con un messaggio capace di raggiungere il cuore delle persone in modo diretto e immediato" ha detto il cardinale decano.

L’omelia di Giovanni Battista Re attraverso il ricordo del pontefice defunto mostra una condivisone personale di una linea politica e spirituale basata sull'evangelizzazione.

Una sorta di messaggio, non solo una testimonianza, ma un’esortazione in vista del conclave.

La centralità delle relazioni internazionali nell'azione spirituale della Chiesa nel mondo e nella storia è parte  del pensiero di Giovanni Battista Re, che ricevette l’investitura cardinalizia da un altro papa con una certa idea della politica, Giovanni Paolo II.   

Nel 2014, al compimento degli 80 anni, Giovanni Battista Re, perse la prerogative di cardinale elettore per ragioni anagrafiche.

Venne così liberato da un fardello politico e formale che oggi gli permette di agire in virtù del libero convincimento ispirato, nella sua visione di alto prelato cattolico, dallo Spirito Santo, proprio come il protagonista della sua omelia, Papa Francesco.  

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