Secondo uno studio pubblicato giovedì dall'Economist Intelligence Unit, nonostante l'andamento del mondo e le guerre in corso, la salute della democrazia in Europa è buona. Norvegia prima al mondo, Francia declassata, mentre la Romania scende a "regime ibrido"
Gli standard di democrazia in Europa rimangono elevati, nonostante le derive autoritarie globali e i timori per l'ascesa dell'estrema destra, secondo uno studio pubblicato giovedì dall'Economist Intelligence Unit (Eiu), l'unità di analisi del britannico The Economist.
Il Democracy Index 2024 mostra che, dopo un anno di elezioni in tutto il mondo, la democrazia globale si è indebolita e che quest'anno continuerà la tendenza al "malessere democratico".
"Mentre le autocrazie sembrano guadagnare forza, come dimostra l'andamento dell'indice dal 2006, le democrazie mondiali stanno faticando", ha dichiarato in un comunicato Joan Hoey, responsabile del Democracy Index.
Come funziona il Democracy Index dell'Economist Intelligence Unit
Lo studio annuale valuta ciascun Paese e assegnando un punteggio da 1 a 10 in cinque categorie: processo elettorale e pluralismo, libertà civili, funzionamento del governo, partecipazione politica, cultura politica.
In base a ciò, i Paesi vengono classificati in quattro giudizi, dal migliore al peggiore, come democrazie complete, democrazie imperfette, regimi ibridi o regimi autoritari.
Quest'anno, la Norvegia ha raggiunto la vetta della classifica con una media di 9,81 punti mentre l'Afghanistan si è classificato al gradino più basso con 0,25.
I cali maggiori sono stati registrati nel funzionamento del governo e nel processo elettorale, con la media di quest'ultimo che è scesa di 0,08 punti rispetto al 2023 il che, secondo lo studio, "è stato particolarmente deludente dato che molti Paesi sono andati alle urne nel 2024".
Quali sono le migliori democrazie in Europa
Detto del primato assoluto della Norvegia, l'Europa ha presentato un quadro misto, con un calo leggero nelle performance della parte orientale e un miglioramento di 0,01 punti in quella occidentale.
Non a caso, nove delle prime dieci democrazie del mondo si trovano in Europa, con la Nuova Zelanda come unica eccezione al secondo posto.
L'Europa occidentale è anche la sola regione che è riuscita a recuperare i livelli di democrazia precedenti alla pandemia. Tuttavia, il rapporto evidenzia il diffuso malcontento dell'opinione pubblica, che alimenta uno spostamento verso i partiti non tradizionali.
Secondo lo studio, "questa insoddisfazione sta alimentando un crescente spostamento verso i partiti anti-mainstream", una tendenza ampiamente illustrata dalle numerose elezioni tenutesi in tutto il continente nel 2024.
L'analisi dell'Eiu aggiunge che queste elezioni sono state caratterizzate da un chiaro rigetto degli elettori dei leader in carica e da un aumento del sostegno alle forze politiche estreme e populiste.
Classifica democrazie: su il Portogallo, giù la Francia, male la Romania
All'interno dell'Europa si sono verificati cambiamenti degni di nota. Il Portogallo è stato promosso a "democrazia completa", mentre la Francia è scivolata nella categoria "imperfetta".
Il Portogallo è stato declassato per la prima volta nel 2011 e ha recuperato lo status di "piena democrazia" nel 2019. Tuttavia, l'Eiu, dopo avere considerato le limitazioni alla libertà personale derivanti dalla pandemia Covid-19, lo ha declassato nuovamente nel 2020.
La Francia si è anche avvicinata alla soglia di 8 punti di media che separa le "democrazie piene" da quelle "imperfette", scendendo nella seconda categoria nel 2010-13, nel 2015-18 e nel 2020-21, durante quelli che gli esperti dell'Economist classificano come "periodi di turbolenza politica in cui l'amministrazione ha affrontato diffusi disordini sociali e/o divisioni interne sulla politica, che hanno minato la governance".
Il rapporto conclude che il declassamento della Francia di quest'anno riflette un peggioramento del punteggio relativo alla fiducia nel governo.
L'Europa orientale, raggruppata nel rapporto con l'Asia centrale, ha registrato "la più lieve regressione di tutte le regioni", scendendo di 0,02 punti, a 5,35 di media.
Tuttavia Repubblica Ceca e l'Estonia sono passate da "democrazie imperfette" a "democrazie complete", ottenendo il giudizio migliore per la prima volta dal 2013, quando la Repubblica Ceca era stata retrocessa.
Quest'anno, invece, la Romania è stata declassata da "democrazia imperfetta" a "regime ibrido", dopo che l'annullamento delle elezioni presidenziali ha fatto scendere il Paese di 12 posizioni nella classifica.