In centinaia in piazza contro la polizia a Tirana per il ragazzo ucciso durante il coprifuoco

In centinaia in piazza contro la polizia a Tirana per il ragazzo ucciso durante il coprifuoco
Diritti d'autore Hektor Pustina/AP
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Di euronews e ansa
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Non sono bastate le dimissioni del Ministro degli interni e l'arresto del poliziotto che ha ucciso un giovane durante il coprifuoco, la protesta davanti alla sede del governo si ripete ogni sera

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Ancora tensioni e scontri a Tirana venerdì sera fra la polizia e centinaia di giovani che protestano, per la terza sera di seguito, contro l'uccisione da parte di una pattuglia, la notte dell'8 dicembre, di un ragazzo di 25 anni, Klodian Rreshja, in una zona  alla periferia della capitale durante il coprifuoco decretato come misura anti-Covid.

Davanti alla presidenza del Consiglio

Appena riuniti di fronte alla presidenza del Consiglio, i manifestanti,  alcuni dei quali giovanissimi, hanno lanciato petardi e sassi contro gli agenti schierati all'entrata dell'edificio. Immediato l'intervento delle unità antisommossa che hanno fatto uso di lacrimogeni. La folla si è subito dispersa, per poi riorganizzarsi in piccolo gruppi che hanno circolato in altre aree nel centro cittadino distruggendo semafori, insegne stradali e cassonetti. I lacrimogeni sono stati usati anche nella piazza principale della capitale. I manifestanti sono poi ritornati vicino alla sede del governo, ma sono stati subito respinti dai lacrimogeni e dagli idranti.

Le dimissioni del ministro degli interni e l'arresto del poliziotto che ha ucciso

Non sono comunque bastate a sedare gli animi le dimissioni di ieri del ministro dell'Interno Sander Lleshaj, e l'arresto del poliziotto che è stato subito tradotto davanti al giudice. Il tam tam dei social media ha organizzato le proteste ed sono state chieste anche le dimissioni del direttore generale della polizia di Stato. 

Le parole del premier

"Se le scordino. Chi pensa che la civiltà dimostrata del ministro sia un segno di debolezza, sbaglia di grosso e dimentica che questo è uno Stato dei cittadini e non dei barbari", ha dichiarato il premier Edi Rama puntando il dito verso l'opposizione di centro destra, accusata di stare dietro le violente proteste di piazza che infiammano il centro della capitale.

Alcune decine di manifestanti sono stati fermati dalla polizia. Solo la scorsa notte sono state 59 le persone fermate. Per oltre cento è stato avviato un procedimento penale a piede libero.

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