Famiglia armena evita la deportazione. Ma ora l'Olanda stringe su immigrazione

Famiglia armena evita la deportazione. Ma ora l'Olanda stringe su immigrazione
Diritti d'autore REUTERS/Alexandros Avramidis
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Di Elena Cavallone
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The Brief: l'attualità europea da Bruxelles e dintorni

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Miracolo all'Aia

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Si dice che le vie del Signore siano infinite ed effettivamente in un quartiere residenziale dell'Aia è accaduto un piccolo miracolo.

Per salvare una famiglia di armeni dall'espulsione, i sacerdoti della chiesa protestante locale e i vicini hanno organizzato per tre mesi, da ottobre a gennaio, una messa non-stop. La legge olandese vieta infatti alla polizia di entrare in una chiesa durante la funzione religiosa.

Isolde Verburgt vive a qualche metro di distanza dalla chiesa di Bethel. Nonostante non sia credente, sia lei che sua figlia hanno partecipato a molte attività di supporto per la famiglia Tamrazyan. Ci racconta che è stata un'esperienza di solidarietà umana: "Molte persone che hanno partecipato non erano credenti, altre sì. È una questione di accoglienza e di amore verso il prossimo, come dice la Chiesa. Ho deciso di partecipare a questa iniziativa perché in generale volevo stare dalla parte di tutti quei bambini che dovrebbero ricevere protezione. E credo che questa sia stata la ragione per cui anche altre persone hanno aderito".

La famiglia Tamrazyan era fuggita nove anni fa dall'Armenia a causa dell'attività politica del padre, considerato un oppositore del governo. Una volta arrivato dei Paesi Bassi, aveva richiesto asilo attraverso la procedura standard, ma dopo cinque anni le autorità avevano negato lo status di rifugiato a tutta la famiglia.

In seguito, i Tamrazyan avevano richiesto il cosiddetto "Kinderpardon", che garantisce l'asilo alle famiglie i cui bambini hanno vissuto nel Paese per almeno cinque anni.

La situazione era abbastanza paradossale per i figli della famiglia (il più piccolo ha 12 anni), che avevano iniziato e portato a termine il loro corso di studi nei Paesi Bassi.

Una volta rigettata anche questa richiesta e con un ordine di espulsione in atto, la famiglia non aveva altra opzione che chiedere aiuto alla Chiesa.

Grazie alla mobilitazione, il governo ha infine concesso asilo a questa famiglia e ad altri 700 casi simili.

È stata un'azione estrema ma necessaria, spiega Theo Hettema, presidente del Consiglio dell'Aia della Chiesa protestante: "Abbiamo sempre detto al governo che non vogliamo prendere il suo posto: loro hanno la loro responsabilità e noi vogliamo cooperare con loro, vogliamo discutere con loro. Ma anche noi abbiamo le nostre norme e amiamo i nostri vicini. Dobbiamo occuparci di queste persone e non smetteremo mai di farlo".

Ma le elezioni europee sono all'orizzonte, e dopo questo episodio il governo liberale olandese guidato da Mark Rutte ha rivisto le politiche sull'immigrazione.

Se da un lato si prevede di velocizzare il processo di trattamento della richiesta d'asilo, dall'altro il "Kinderpardon" è stato cancellato, in quanto considerato inefficace e soggetto ad abusi da parte dei migranti economici.

A pagare le conseguenze della stretta sull'immigrazione sono stati anche i rifugiati delle Nazioni Unite. L'Olanda ha infatti deciso di ridurre il numero di rifugiati che ogni anno accetta di accogliere dai campi dell'ONU, passando da 750 a 500.

Nuova coalizione europeista in Polonia

Cinque partiti di opposizione hanno formato in Polonia una coalizione per presentarsi alle elezioni europee a maggio, accusando i conservatori al potere di essere anti-europeisti. "Renderemo impossibile l'uscita dall'Unione europea", assicurano il Partito dei contadini, i liberali, i socialdemocratici e i verdi. Dal suo insediamento nel 2015, il partito diritto e giustizia si è spesso scontrato con Bruxelles.

Germania e Olanda sono le grandi favorite dall'euro

La Germania e l'Olanda sono i paesi che hanno maggiormente beneficiato dell'euro, secondo uno studio del centro per le politiche europee. I cittadini di questi paesi oggi sono in media più ricchi di 20.000 euro rispetto a quando è stata introdotta la moneta unica. Per quasi tutti gli altri stati membri l'euro ha invece rappresentato un ostacolo alla crescita economica.

Governo tedesco diviso sulla vendita delle armi all'Arabia Saudita

I socialdemocratici tedeschi, partner del governo di Angela Merkel, vogliono prolungare l'embargo della vendita di armi all'Arabia Saudita oltre il 9 marzo, nonostante le pressioni di Gran Bretagna e Francia. La questione sta dividendo sempre di più la coalizione in vista delle elezioni europee. Airbus e la britannica BAE Systems avvertono: la misura potrebbe danneggiare le loro finanze.

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