Non si capisce bene come si configura il piano europeo per la gestione dei flussi migratori. Per questo si torna a discutere i piani a Bruxelles
Le piattaforme per il controllo dell'emigrazione saranno a carico di Bruxelles e dovranno garantire uno sbarco ordinato dei migranti. Tutti gli stati costieri del Mediterraneo saranno incoraggiati a istituire zone di ricerca e soccorso, centri di coordinamento del salvataggio marittimo oltre a percepire 6000 euro per migrante che resti sul suo territorio. Le possibilità di reinsediamento, avverte la Commissione, non saranno disponibili per tutte le persone sbarcate che necessitano di protezione internazionale e i punti di accoglienza dovrebbero essere stabiliti il più lontano possibile da punti di partenza irregolari.
Natasha Berthaud, portavoce della Commissine Europea: "I due concetti, i centri controllati e gli accordi per lo sbarco regionale dovrebbero essere visti come un lavoro collegiale, insieme dovrebbero contribuire a garantire una responsabilità regionale realmente condivisa nel rispondere alle complesse sfide migratorie, spiega la portavoce della commissione europea".
I piani hanno lo scopo di alleggerire il carico sull'Italia. Tuttavia Italia, Austria, Germania e Francia non sono disposti a ospitare tali centri. Non è chiaro quali paesi africani siano pronti a ospitare piattaforme di sbarco. Una situazione molto cofusa e per questo i piani si ridiscutono a Bruxelles.