Sull'Iran l'UE cerca di accontentare Trump ma senza successo

E' una relazione delicata quella tra Unione europea e Iran, che lunedì ha portato i ministri degli esteri a dividersi sull'opportunità di imporre nuove sanzioni a Therean per il suo programma missilistico. Sebbene Bruxelles voglia rassicurare gli Stati Uniti di Trump un ed evitare cosi la loro uscita dell'accordo sul nucleare, riuniti in Lussemburgo i 28 non sono riusciti a trovare un accordo.
La professoressa Firouyeh Nahvandian, esperta di cooperazione internazionale presso l'università libera di Bruxelles spiega che alla base di questa frattura ci sono delle ragioni economiche. "Nonostante le decisioni e i rapporti schiaccianti presentati dalle Nazioni Unite, nonostante l'appello del Parlamento europeo sulla situazione dei diritti dell'uomo, i governi nazionali preferiscono mantenere delle buone relazioni con l'Iran, poiché gli europei, più che gli americani, hanno degli interessi economici che giocano ancora un ruolo importante.
Al momento sul Paese gravano già dei regimi sanzionatori imposti dall'Europa che riguardano il piano missilistico, i diritti umani e il suo intervento nel conflitto in Siria. Ma per adottare nuove sanzioni è necessaria l'unanimità e i diversi stati membri, tra cui l'Italia, sono riluttanti a farlo. Un grattacapo per Francia, Germania e Regno Unito che devono trovare una soluzione con Trump entro il 12 maggio, data entro la quale il presidente statunitense dovrà decidere se certificare nuovamente o meno il testo sulla denuclearizzazione concordato con Teheran.